Secondo il network di agenzie Tecnocasa gli effetti più rilevanti della pandemia si sono registrati nei volumi delle compravendite che registrano un calo del 21.8% nel primo semestre del 2020, mentre l’entità delle ripercussioni sui prezzi saranno più chiare nel 2021.
Nel corso di una conferenza dedicata al mercato immobiliare, Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi ha dichiarato:
«Il Covid-19 ha spiazzato certezze e indotto cambiamenti repentini negli stili di vita degli italiani, che si sono ritrovati costretti a chiudersi in casa, a lavorare in smart working, a familiarizzare con la Dad insieme ai figli e a trasferire la vita sociale su uno schermo.Le città si sono improvvisamente svuotate dai cittadini e dai tanti turisti che ogni anno affollavano le nostre strade. E così le mura domestiche sono diventate un rifugio, in grado non solo di difendere i nostri capitali, ma anche la nostra salute e quella altrui».
Ad oggi il dato più rilevante è costitutito dal ridimensionamento dei volumi di compravendita dovuti alla chiusura forzata e, in parte, alla contrazione degli investimenti, soprattutto quelli con finalità turistica, realizzati nelle grandi città.
Nel primo semestre del 2020 le compravendite residenziali in Italia sono state 233.229, con un decremento del 21,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. I tempi di vendita si sono ridotti nell’intervallo tra le misure di contenimento, riflettendo probabilmente il timore di nuove chiusure. Tra le metropoli le tempistiche più lunghe si registrano a Bari (178 gg) e Verona (142 gg). Le città “più veloci” sono Milano (56 gg) e Bologna (57 gg).
Per quanto concerne i prezzi, si registra un calo nelle grandi città nell’ordine di -1% con le uniche eccezioni di Milano e Verona che mettono a segno un aumento rispettivamente del 2% e dello 0,4%. Nel primo semestre del 2020 le quotazioni immobiliari nelle grandi città sono diminuite dell’1%.La città che ha visto la contrazione dei prezzi più importante è stata Genova con -4,4%.
«Per la fine dell’anno ci aspettiamo una contrazione di almeno 100mila compravendite – dice Megliola – rispetto al 2019 ed un ribasso dei valori tra -3% e -1%. Il 2021 potrebbe registrare un recupero nella seconda parte dell’anno e chiudere in sostanziale stabilità, con alcune realtà con valori in ripresa».