Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer NPL e crediti deteriorati

Banca IFIS: utile da 52m e acquisto NPL Intesa

Banca IFIS ha reso noti i risultati del terzo trimestre 2020 insieme alla notizia dell’acquisizione di un portafoglio NPL da 553 milioni ceduto da Intesa Sanpaolo.

Nei primi 9 mesi dell’anno l’istituto di mestre ha realizzato un utile netto di 52,3 milioni mantenendo un trend di consolidamento della situazione patrimoniale con un CET1 all’11,69%, in rialzo di 73 punti base rispetto al 31 dicembre 2019.

La raccolta complessiva cresce dell’8,1% superando i 9 miliardi mentre gli accantonamenti prudenziali a fronte della pandemia si attestanto su 47 milioni di cui 11 nell’ultimo trimestre.

Gli acquisti di NPL nel periodo gennaio – ottobre 2020 raggiungo il livello di 1,7 miliardi grazie all’ultima operazione di acquisto per 553m da Intesa Sanpaolo. Il portafoglio è composto da circa 65 mila crediti vantati verso debitori appartenenti al segmento consumer e, nello specifico, derivanti prevalentemente da contratti di prestito personale (90%), prestito auto e prestito finalizzato (10%).

Al 30 ottobre 2020 il portafoglio di proprietà del Gruppo Banca Ifis ammonta a 19,1 miliardi di euro di valore nominale a cui si aggiungono 4,5 miliardi di euro in gestione conto terzi per un totale complessivo di 23,6 miliardi di euro di valore nominale.

Luciano Colombini, amministratore delegato dell’istituto ha dichiarato:

«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni
di euro raggiungendo le guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati  profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno»