Scelti per voi

Mps resisterà agli Npl

Il Montepaschi ha fatto un grande lavoro sui crediti deteriorati e sarà in grado di resistere a un eventuale incremento provocato dalla crisi innescata dalla pandemia: lo ha assicurato il chief lending officer Fabrizio Leandri in un’audizione alla commissione di inchiesta sulle banche. «Sugli Npl abbiamo fatto un lavoro importante, oggi siamo all’11,8% e dopo l’accordo con Amco arriviamo al 4%, quindi riteniamo di avere capacità di resilienza per assorbire anche un incremento di Npl. Leandri ha ricordato che l’istituto senese ha raggiunto l’obiettivo di Npe ratio al 12,9% a fine 2019, con due anni di anticipo rispetto al piano di ristrutturazione.

Mps, ha aggiunto il responsabile crediti, ha un totale attivo di 140 miliardi di euro: «Siamo la quarta banca per totale attivo in Italia». I finanziamenti alla clientela ammontano a 85 miliardi di euro. Inoltre si contano 100 miliardi di raccolta diretta e altrettanti di indiretta e sono attivi 380 mila mutui a famiglie per circa 30 miliardi: «Siamo una banca di dimensioni importanti per il tessuto produttivo italiano». Entro fine anno il sostegno all’economia «sarà di poco inferiore a 10 miliardi. Mps rappresenta il 5,9% del totale delle domande di finanziamenti a Mediocredito centrale, una percentuale più alta della nostra quota di mercato». È stato inoltre sospeso il 5,1% dei prestiti per fronteggiare l’emergenza, «una percentuale superiore alla quota di mercato della banca pari al 4,8%». Questi numeri dimostrano che «abbiamo avuto una capacità di reazione e di sostegno all’economia superiore a quella che era la nostra quota di mercato». Quando è scoppiata la pandemia, ha sottolineato Leandri, Mps è intervenuta immediatamente a sostegno della clientela: «Il decreto Cura Italia è del 17 marzo. Il 24 marzo la banca ha bloccato in modo massivo le rate dei finanziamenti di tutti i clienti che ne hanno fatto richiesta. Da quel momento, a ogni richiesta la banca bloccava immediatamente la rata, come stabilito dal consiglio di amministrazione. Abbiamo avuto subito un approccio che privilegiasse la tempestività, portato avanti in modo che l’azione fosse governata per capire l’impatto su nostro portafoglio: lo abbiamo fatto con la massima trasparenza».

Fonte: Italia Oggi

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.