Dalla Redazione Fintech

In Prelios l’innovazione è di casa: dalla regolamentazione una opportunità di efficienza per il mercato. Intervista a Gabriella Breno, CEO Prelios Innovation-BlinkS

Come è nata l’idea di creare un marketplace?

G.B. L’idea della creazione di un marketplace digitale dedicato al mondo del credito nasce dal connubio di due aspetti:

Il primo verte sull’esperienza e sull’approccio innovativo del Gruppo Prelios nella gestione dei crediti deteriorati. Sulla base di questi fattori è emersa, in maniera sempre più evidente, la necessità di trasformare il processo storico delle cessioni in qualcosa di più innovativo – grazie anche all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia – per garantire liquidità al settore, velocità di esecuzione e partecipazione di molteplici operatori, migliorando così le performance di recupero previste per le diverse cartolarizzazioni. Il Gruppo Prelios ritiene fondamentale investire sia in risorse umane sia in innovazione. Non a caso quanto abbiamo realizzato nella gestione del personale – un robusto e collaudato sistema di smart working, nuovi processi incentivanti, coinvolgimento e comunicazione interna – al fine di stimolare nuove idee e rendere Prelios “the place to be”; e quanto abbiamo realizzato nel Fintech e nel Proptech, sono strettamente correlati. La piattaforma Blinks è nata infatti dall’idea di un nostro collega, è stata sviluppata da un team composto da persone con molteplici esperienze e competenze, ed è stata sostenuta da importanti investimenti in tecnologia dal Gruppo Prelios.

Il secondo aspetto, questa volta esterno, trae origine dal forte auspicio che la BCE ha sintetizzato in un documento del 2017, pubblicato come parte della revisione della stabilità finanziaria. Il documento, intitolato “Superamento dei fallimenti di mercato dei crediti deteriorati tramite piattaforme di transazione”, individuava tre criticità principali osservabili sul mercato europeo degli NPL: (i) asimmetria informativa tra venditori e acquirenti. I soggetti compratori sono incerti sulla qualità del credito come descritto dai venditori e ciò crea un primo divario tra i giudizi sul valore potenziale di un portafoglio NPL; (ii) elevati costi di due diligence, necessari per acquisire sufficienti informazioni e colmare la suddetta asimmetria informativa, con conseguente barriera all’entrata per gli operatori di minori dimensioni. Come conseguenza, il mercato degli NPL europeo è stato storicamente un campo di gioco limitato in cui pochi acquirenti sono stati in grado di ottenere un importante potere negoziale verso venditori – spesso indotti a cedere portafogli NPL per rispettare i limiti imposti dalle Autorità di vigilanza o per garantire il livello di performance atteso – con conseguente impatto sui prezzi di cessione. Sebbene il numero di potenziali acquirenti di beni NPL sia relativamente elevato, solo una piccola parte di questi operatori domina il panorama del mercato in Europa; e, infine, (iii) la mancanza di trasparenza e di standardizzazione dei processi. Poiché ogni singolo venditore ha il proprio processo di vendita, è più difficile e dispendioso – in termini di tempo e di costi – partecipare alle gare d’acquisto. I venditori potrebbero alleviare questo potenziale problema, coordinandosi e allineando i processi, ma la mancanza di trasparenza e di standardizzazione rende la procedura difficile e costosa.

Quali sono le caratteristiche che differenziano BlinkS rispetto ad altri simili piattaforme e quali i plus per gli utenti?

G.B. La caratteristica principale di BlinkS è che la piattaforma non si limita a digitalizzare il processo di compravendita NPL tradizionale, bensì rivoluziona le modalità di partecipazione al mercato.

La piattaforma è infatti uno strumento integrato di gestione di portafoglio che offre a venditori e acquirenti diverse funzionalità. In particolare, utilizza: (i) due data-tape di input standardizzati: dall’esperienza del Gruppo Prelios ha tratto l’impiego del loan-by-loan delle GACS per le informazioni sui crediti, immobili e procedimenti giudiziari, oltre a un data-tape di ipotesi, standard e/o personalizzabili dagli operatori, per simulazioni di flussi di cassa; (ii) un cruscotto privato che può essere utilizzato per monitorare, analizzare e aggiornare i portafogli. Una volta caricati i data-tape standard, vengono immediatamente controllati e valutati per la qualità complessiva del dato, che viene costruita ponderando per completezza, appartenenza al dominio e coerenza tra campi. Ne consegue la generazione di un report che indica in modo puntuale l’eventuale mancanza d’informazione o l’incongruenza. Questo processo semplifica il miglioramento della qualità del dato e la condivisione delle informazioni con gli organi deliberanti (teaser standard); (iii) una data room virtuale integrata in piattaforma, che permette di caricare la documentazione relativa ai crediti posti in cessione e renderla visibile a tutti i potenziali acquirenti; (iv) strumenti di simulazione dei flussi di cassa, in grado di supportare gli operatori nello stabilire il corretto prezzo di un perimetro messo in vendita; (v) un meccanismo “binding” di cessione del portafoglio che consente la riduzione dei tempi di esecuzione dell’operazione (sono eliminate le fase di raccolta NDA, offerte non binding, elaborazione short list, etc.) e di conseguenza costi inutili.

Qual è il target lato vendors e lato buyer, che tipo di requisiti sono richiesti? Quali tipologie di portafogli vengono negoziate?

G.B.  BlinkS si rivolge a operatori istituzionali del mondo del credito. L’accesso alla piattaforma è di conseguenza riservato esclusivamente a banche, intermediari finanziari, fondi d’investimento e società di cartolarizzazione costituite ai sensi della Legge 130, nonché a società dotate di licenza ai sensi dell’art. 115 TULPS. I partecipanti devono inoltre superare un processo di adeguata verifica della clientela, basato su best practice del mondo bancario, a seguito del quale possono operare in piattaforma. BlinkS non ha limiti in termini di dimensioni di portafoglio o di singoli crediti, e gestisce sia portafogli sia single name, ipotecari e chirografari. A oggi la piattaforma ha gestito esclusivamente transazioni di NPL, ma prevediamo nei prossimi mesi di dare avvio ai primi processi di compravendita relativi a crediti UTP. Successivamente la piattaforma si aprirà anche per gestire transazioni di crediti performing. BlinkS presenta varie opportunità d’investimento, derivanti sia dal mercato del credito primario, sia dal mercato secondario.

Offrite servizi di supporto delle parti (Due diligence, consulenza legale etc.)?

G.B. La piattaforma BlinkS vuole essere più di un semplice mercato digitale. Punta a diventare un vero e proprio ecosistema digitale per la comunità del credito. Di conseguenza stiamo costruendo una rete di partner certificati, composta da società che forniscono i propri servizi a supporto del processo di compravendita del credito. Società che offrono, tra gli altri, servizi di valutazione del credito (due diligence), consulenza legale, consulenza fiscale; gestori di processi di pagamento; fornitori di dati e revisori contabili, tutti possono aderire a BlinkS e trarre beneficio dal network e dalle sinergie sviluppate dal Gruppo Prelios. L’implementazione di questo ulteriore sviluppo è prevista nel corso del 2020, così da dare pieno supporto a tutte le fasi della compravendita del credito.

La piattaforma gestisce l’intero processo di cessione in via digitale?

G.B. BlinkS gestisce interamente in forma digitale il processo della compravendita del credito, dall’analisi iniziale fino all’incontro tra domanda e offerta. Come menzionato in precedenza, l’idea alla base del progetto BlinkS non è solo creare un libero mercato per la compravendita di crediti, bensì anche rivoluzionare i meccanismi tradizionali del processo di compravendita, al fine di ridurne i costi, aumentare la trasparenza e generare maggiore liquidità.

Il processo di vendita tramite BlinkS è suddiviso in cinque semplici fasi: (i) selezione dei data-tape, (ii) costruzione del portafoglio, (iii) arricchimento della VDR integrata, (iv) caricamento della documentazione contrattuale non negoziabile, e (v) impostazione del processo di vendita. Durante quest’ultima fase il venditore si lega ad un prezzo di riserva, a partire dal quale è obbligato a cedere il portafoglio secondo clausole contrattuali da egli stesso proposte. Il processo di vendita, che può durare fino a un massimo di 60 giorni, può essere gestito tramite un’asta inglese (asta di tipo ascendente, cioè vince il prezzo massimo e l’ultimo prezzo è sempre visibile a tutti i partecipanti) o una vendita a prezzo fisso. Una volta messi in vendita i crediti, tutti i potenziali acquirenti vengono informati e possono utilizzare filtri e mappe geografiche per individuare crediti di loro interesse. Tutte le offerte dei potenziali acquirenti sono vincolanti, mentre il venditore – qualora non dovesse essere raggiunto il prezzo di riserva al quale si è impegnato a vendere – potrà, a scadenza del periodo di vendita prescelto, decidere se accettare o meno l’offerta più alta. Una volta stabilito l’incontro tra domanda e offerta, verranno scambiati i riferimenti delle parti che hanno trovato un accordo e l’operazione verrà perfezionata davanti al notaio, al di fuori della piattaforma. Fino a questo momento gli acquirenti potenziali rimangono anonimi, in modo da evitare asimmetrie informative e mantenere l’assoluta par condicio tra i partecipanti.