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Unicredit verso gacs da 2,5 mld

Le banche italiane hanno ripreso la pulizia degli attivi dopo lo stop imposto nei mesi scorsi dal Covid 19. Se nei giorni scorsi Bper e Popolare di Sondrio hanno chiuso due cartolarizzazioni garantite (gacs) dal valore complessivo di oltre due miliardi di euro, a breve anche Unicredit potrebbe uscire allo scoperto con un’operazione di dimensioni consistenti. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier starebbe cercando un servicer per allestire una cartolarizzazione dal valore nominale di circa 2,5 miliardi. Il sottostante dell’operazione sarebbe costituito da crediti in leasing, una asset class che per il momento non era ancora stata coinvolta in cartolarizzazioni garantite. Per Unicredit sarebbe una tappa di quel percorso di de-risking che, pur in questa fase di crisi sanitaria, non dà segnali di rallentamento. Già negli anni scorsi la banca aveva effettuato parecchie cessioni sul mercato. Nel 2017 per esempio la banca aveva concluso il progetto Fino, ossia la vendita di uno stock da oltre 17 miliardi a Fortress e Pimco, peraltro poi oggetto di cartolarizzazione con garanzia pubblica (gacs). Altri portafogli di dimensioni inferiori sono stati poi ceduti con un flusso quasi ininterrotto. Solo nella prima metà del 2019 sono stati venduti i portafogli Roma (crediti non garantiti) da 1,4 miliardi, Capri (crediti garantiti di ampia dimensione) da 300 milioni e Matera (npl garantiti) per 750 milioni. Anche in questi mesi l’agenda della banca è fitta in materia di credito deteriorato.

Oltre alla gacs, l’intenzione sarebbe cedere anche uno stock di 1,2 miliardi di non performing loans e un ulteriore pacchetto da un miliardo di unlikely to pay. Proprio quest’ultimo portafoglio (chiamato Project Dawn) era già stato messo in vendita a metà 2019 per poi essere ritirato dal mercato prima della presentazione del piano industriale. Anche se i processi sono stati inevitabilmente rallentati dalla crisi sanitaria, l’intenzione di Unicredit sarebbe chiudere le cessioni tra l’estate e fine anno, obiettivo che conferma la volontà del ceo di rispettare i target del piano pur in una fase avversa come l’attuale.
Quanto alle gacs, lo strumento sta attraversando una fase di rinnovato interesse da parte del settore bancario. Oltre a Bper e Sondrio nei prossimi mesi potrebbe muoversi anche Ubi. II gruppo guidato da Victor Massiah sarebbe intenzionato a cedere un portafoglio di crediti dal valore nominale di oltre 800 milioni. L’operazione, assistita con ogni probabilità da garanzia pubblica come quella da 857 milioni chiusa l’anno scorso, consentirà al gruppo lombardo guidato da Victor Massiah di portare il npe ratio pro forma al 6,7 dal 7,5% annunciato coi conti in occasione dell’ultima trimestrale.
Ieri intanto Unicredit Bank, controllata tedesca del gruppo, ha avviato il collocamento di un bond a 10 anni garantito da mutui ipotecari. Secondo quanto riporta Ifr (Refinitiv), le prime indicazioni di rendimento per l’emissione del gruppo erano in area 12 punti base sul tasso di midswap.

Fonte: Milano Finanza

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