Credito e consumatori Dalla Redazione

Limite al contante, da luglio nuove regole più stringenti

Il limite dell’uso del contante potremo dire che ormai è tema ‘vecchio’ da tempo, infatti, il Governo cerca la modalità più idonea per aumentare il tracciamento delle transazioni e per cercare di contrastare l’evasione fiscale.
Già la legge n°208/2015, al comma 898 dell’art. 1 disponeva la modifica dell’art 49, comma 1 del decreto legislativo n. 231/2007 che a sua volta attua la direttiva UE prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo disponendo come limite massimo di 3.000 euro all’impiego del contante. Tale limite è valevole fino al 30 giugno dell’anno corrente in corso.
Dal prossimo 1 luglio, infatti, il limite del contante varierà nuovamente al ribasso, procedendo secondo il meccanismo di gradualità che porterà il limite a scendere ulteriormente nel 2022. La legge 157 del 2019 all’articolo 18 prevede l’entrata in vigore di questa sostanziale modifica che avverrà in due tranche distinte: la prima con avvio dal primo luglio di quest’anno ed in vigore fino alla fine del 2021, l’altra seguirà a partire dal 1 gennaio 2022.
A partire dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il limite massimo di contante scenderà dagli attuali 3000 euro a 2 mila, il limite verrà applicato su qualsiasi cessione di denaro contante, che dal 1/7/2020 qualora superasse i 2 mila euro dovrà avvenire in modo tracciabile, anche qualora si trattasse di scambio di denaro tra congiunti. Non risultano esenti dai limiti nemmeno le donazioni tra genitori e figli, se la donazione dovesse superare la soglia indicata dovrà avvenire unicamente attraverso bonifico, carta di credito, assegno etc..
Esenti invece da tali limiti i prelievi e i versamenti per cassa e in contanti dal e sul proprio conto corrente, il limite viene inteso dunque solo per trasferimenti tra soggetti diversi, non include operazioni allo sportello relative al proprio denaro.

A livello normativo, sempre attraverso il decreto legge n 124/2007 a cui viene aggiunto il comma 3 bis rispetto al decreto precedente 231/2007 si predispone infatti quanto segue: “A decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il divieto di cui al comma 1 e la soglia di cui al comma 3 sono riferiti alla cifra di 2.000 euro. A decorrere dal 1° gennaio 2022, il predetto divieto e la predetta soglia sono riferiti alla cifra di 1.000 euro.
Lo scopo del Governo è di far emergere l’economia sommersa in ottica di lotta all’evasione, ma viene vissuta anche come uno stimolo alla modernizzazione della società e dell’economia, ancora troppo legata all’uso del cash.

Si colloca all’interno di questa ‘rivoluzione’ anche la lotteria degli scontrini, la cui entrata in vigore è stata prorogata al 1° gennaio 2021 a causa della pandemia in atto.
L’emergenza sanitaria ha in parte accelerato il processo dei pagamenti tracciabili proprio per effetto del Covid 19, infatti, molti hanno abbandonato, vuoi per paura di un contagio indiretto attraverso i soldi, vuoi per le norme che prevedono il distanziamento sociale, l’uso del contante per procedere con i pagamenti elettronici.

Chissà che il limite all’uso del contante aiuti ulteriormente nel procedere verso quella ‘rivoluzione’ culturale già in parte in atto. In ogni caso volenti o nolenti sarà bene attenersi alle nuove regole giacché si andrà incontro a sanzioni amministrative piuttosto ‘salate’, si va da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 50 mila euro. Nell’accertamento e nella violazione verranno coinvolti sia chi cede il denaro sia chi lo riceve.