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Il risk management al centro dei nuovi modelli di business

I danni causati dalla pandemia sono ingentissimi e sotto gli occhi di tutti, ma secondo l’analisi di ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager, forniscono una grande opportunità: ridisegnare un mondo nuovo.

Nel corso di queste settimane, le imprese si sono viste costrette ad adottare misure d’emergenza per ridurre gli effetti sulla produzione, sull’interruzione delle forniture e sulla crescita dei prezzi, tuttavia non è stato presidiato a sufficienza l’aspetto finanziario, che evidenzia il limite più grande di questi interventi: il tempo. Le aziende impossibilitate a fatturare, infatti, si trovano linee di smobilizzo sovradimensionate e linee di cassa inadeguate a fronteggiare le esigenze di liquidità future, di un futuro nemmeno troppo lontano.

Le previsioni sull’andamento dell’economia mondiale parlano della più grande crisi economica dopo la Depressione, e questa volta non sarà sufficiente l’export a salvarci. Sarà fondamentale, in questa fase di ricostruzione, rilanciare il mercato interno: le aziende si stanno già attrezzando per conciliare la necessità di sicurezza con i meccanismi della ripartenza, ed è essenziale capire cosa non ha funzionato nei precedenti modelli di business per adottare, d’ora in avanti, misure di prevenzione adeguate.

“È essenziale imparare dagli errori passati, poiché quello che non ci uccide, non ci fortifica come citava Nietzsche, ma fortifica gli altri”, sottolinea Sandra Bassi, Consigliera ANRA ed esperta di rischio credito e PMI. “Per le aziende, la carta vincente è la sostenibilità, intesa non solo come approccio green, ma come evoluzione del business verso modelli più resilienti, che parallelamente all’illuminazione dell’imprenditore, importante ma non più sufficiente, costituisce la chiave per il rilancio”.

In questo futuro di grande incertezza, caratterizzato dalla convivenza con un virus non ancora abbastanza noto, e dunque imprevedibile, diventano dunque fondamentali la prevenzione, la capacità di reazione e un approccio proattivo al rischio, ed emerge in maniera sempre più importante la centralità del risk management, che ANRA si impegna da sempre per valorizzare e promuovere. Mappando i rischi, e supportando le aziende nella loro gestione, questa disciplina è in grado di stabilizzare i profitti aziendali, garantire stabilità finanziaria e ridurre l’incertezza economica, tre obiettivi messi fortemente in discussione soprattutto per le aziende di piccole dimensioni, che ancora non sono in grado di riaprire.

 “Possiamo immaginare le aziende su un treppiede, dove ogni gamba rappresenta un equilibrio: finanziario, patrimoniale ed economico”, continua Sandra Bassi, “Il venir meno di uno di essi può portare a danni irreversibili, ed è proprio un’attività di gestione dei rischi ragionata e puntuale che riduce gli effetti degli eventi che possono minare questo equilibrio.”

 Aggiunge Alessandro De Felice, Presidente ANRA: “Il nostro ruolo, come Associazione, è esattamente questo: promuovere una cultura del rischio consapevole, che sappia vedere nell’incertezza non un ostacolo, ma un’opportunità. L’emergenza Coronavirus, che ha messo a dura prova i piani di gestione della crisi precedentemente adottati dalle imprese, ha reso evidente la necessità del risk management nella strategia aziendale. Questa disciplina, ora più che mai, diventa parte attiva nella creazione del valore, e si configura come uno strumento imprescindibile nei processi decisionali.”.

Fonte: Anra