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Coronavirus: come affrontare il domani?

Da molte settimane ormai conviviamo con l’epidemia.

Cerchiamo di orientarci su come domani la affronteremo. Il mondo è un po’ cambiato, non solo fuori ma anche dentro di noi. Quando usciremo, saremo tutti un po’ in difficoltà, tra irritabilità e depressione. Nelle vignette sui social la data del 4 di maggio è vista come un segnale di partenza per una grande corsa, stile 400 metri. Credo che non sarà così, non per tutti.

Molte persone faranno fatica ad uscire, a cominciare dai nostri ragazzi: è probabile che non abbiano così tanto voglia di lasciare casa e la stanza dove hanno sostanzialmente vissuto questo tempo. Non esiste il contrappasso, esistono invece i progressivi aggiustamenti. L’aver fatto un lungo digiuno non ti permette di fare un’abbuffata, per compensare.

Ritroveremo l’equilibrio ma gradualmente e faremo più in fretta se saremo consapevoli di quello che ci accade.

Cosa significa essere consapevole? L’errore di fondo comune è che volere è potere; non sempre la volontà è sufficiente e su questo molte persone si fanno male.

Lo stress nasce dalla discrepanza tra ciò che è atteso ciò che c’è, nella nostra realtà.

Fino a 3 mesi fa andavamo al lavoro, programmavamo vacanze e nelle belle giornate uscivamo all’aperto. Viaggiare, lavorare, intraprendere, conoscere, vedere amici, tutto questo è stato sospeso. Che ne siamo consapevoli o no, tutti i nostri cervelli hanno, in automatico, più o meno, paura, ansia, sconforto.

Scrivendo queste brevi considerazioni ringrazio il dott. Luzzi che mi ha dato la possibilità di fare l’esperienza con il gruppo degli operatori della Phone e Home Collection della sua azienda.

Come cittadino sento la spinta ad attivarmi perché tutti dobbiamo “ripartire”.

Come professionista sento il desiderio di condividere soprattutto con il mondo del lavoro le conoscenze e gli strumenti della psicoterapia per intervenire in questo nuovo contesto: a metà strada tra la terapia di gruppo e la formazione.

Le due direttrici su cui mi sto muovendo sono la conoscenza e la tecnica.

La prima riguarda se stessi: avere consapevolezza di come stiamo “dentro” è fondamentale per apportare le giuste correzioni tese a ritrovare un nostro equilibrio. L’attivazione emotiva disfunzionale non è accessibile alla volontà ma attraverso quest’ultima possiamo approntare una serie di misure in grado di ritrovare il nostro equilibrio ottimale.

La tecnica invece riguarda il fuori, in questo caso l’interazione con il cliente attraverso strumenti quali la pragmatica della comunicazione umana e la sua declinazione nelle negoziazioni.

Lavorare solo su un aspetto rischierebbe di inficiare quanto facciamo con l’altro.

L’intervento ha come obiettivo il porre delle basi sulle quali ognuno abbia la possibilità di consolidare fiducia e sperimentare efficacia e arrivare alla fine degli incontri programmati con la consapevolezza in ognuno dei partecipanti di come prepararsi al proprio lavoro nella migliore condizione possibile. E’ indispensabile ritrovare la serenità necessaria a stare bene nel proprio lavoro, ed così accrescere la propria efficacia.

Psicologo e psicoterapeuta, attualmente esercita la libera professione presso gli studi di Livorno e Pisa. Si occupa di interventi di supporto psicologico e psicoterapici -rivolti ad adolescenti, adulti, coppia, terapia di coppia e sostegno alla genitorialità. Dal 2005 Psicologo docente area psicologia dello sviluppo e dell’età evolutiva presso il centro AED Livorno. Ha svolto funzioni di Psicologo MEMBRO ESPERTO presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presso Ce.I.S. Livorno (Ente ausiliario Regione Toscana) presso il Centro Cri.si e Orienfamento/diagnosi con mansioni di psicoterapeuta individuale e di gruppo, consulenza allo staff di Operatori ed Educatori Professionali di Comunità; Ha svolto con continuità interventi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado oltre che di formatore presso strutture ASL in Toscana. Negli ultimi anni si è rivolto alle tecniche della Mindfulness per la riduzione di ansia e stress.