Credito e consumatori Dalla Redazione

Nel 2020 si risparmierà meno, famiglie costrette ad usare quelli accumulati

Stando a quanto emerso dal 32esimo Rapporto Italia 2020 dell’ Eurispes per il 37.9% degli italiani la situazione negli ultimi 12 mesi è risultata stabile, mentre per il 37. 5% vi è stato un peggioramento netto o parziale rispetto all’anno scorso. Dal rapporto però emerge una chiara fotografia delle famiglie italiane, circa la metà il 47.7% è costretta ad usare i propri risparmi per poter arrivare alla fine del mese, la percentuale è in aumento di un 2.9% rispetto all’anno precedente.

I risparmi vengono usati su più fronti spesso per pagare mutui ed utenze domestiche, oppure per aiutare parenti che si sono trovati in difficoltà. La famiglia resta infatti, come emerge dai dati Eurispes, un porto sicuro.

Dall’indagine risulta altresì che il 27% degli italiani probabilmente non riuscirà a risparmiare nei prossimi dodici mesi e il 24,8% è già certo che non riuscirà a farlo; il 17,7% ritiene che ci siano buone probabilità di farcela e solo il 5,2% ne è sicuro. Inoltre dal rapporto emerge che almeno un italiano su dieci (11,9%) è purtroppo caduto nelle maglie dell’usura non potendo accedere al credito bancario (erano il 7,8% nel 2018 e il 10,1% nel 2019) per sofferenze pregresse.

Tra le spese a cui si rinuncia per prima quando vi è carenza di liquidità o si è già attinto ai risparmi sono segnalate quelle mediche. Anzi spesso per contenere le spese mediche nell’ultimo anno il 32,5% degli italiani ha rinunciato proprio ad effettuare controlli medici e di prevenzione e il 27,3% ha tagliato sulle spese dentistiche; il 24,8% ha fatto a meno di trattamenti ed interventi estetici. In misura minore, un italiano su cinque (20%) ha rinunciato a terapie ed interventi medici o a sottoporsi a visite specialistiche per la cura di patologie specifiche (20,1%).

Tra le rinunce nell’ultimo anno, oltre alle spese mediche vi sono: l’acquisto di una nuova auto (51,4%), i lavori di ristrutturazione nella propria abitazione (44,2%), e la rinuncia a sostituire arredi di casa ed elettrodomestici logorati (38,2%).

Inoltre dal rapporto emerge anche che il 41.2% del campione ha affermato che qualcuno dei propri famigliari si è trasferito all’estero nella speranza di migliorare la propria situazione economica/lavorativa, nello specifico il 22.9% si è trasferito in un’altra città mentre il 18,3% all’estero.