Dalla Redazione

Russia, il 51% delle persone ha un debito. Scoppia la polemica sulle minacce dei creditori

In Russia è boom di indebitati: sono sempre più numerose le persone che chiedono prestiti per far quadrare i conti o per mandare avanti le proprie attività. Oltre la metà dei russi, ben il 51%, ha debiti in sospeso, mentre solo 10 anni fa la percentuale era del 26%. Secondo i dati della Banca Centrale ad ottobre 2019 il debito dei consumatori non assicurati era pari a 125 miliardi di euro, oltre 14 miliardi in più rispetto a gennaio.

A fotografare il fenomeno è un sondaggio del centro studi dell’opinione pubblica (VTsIOM) che mette in evidenza un altro dato allarmante: in Russia i prestiti hanno tassi di interesse molto elevati.

Nel frattempo le società di recupero crediti si trovano al centro della polemica, travolte da un forte cambiamento: da un lato stanno registrando un forte aumento del giro di affari, ma dall’altro lato devono adattarsi a nuove regole di comportamento per far fronte alle denunce contro di loro. Da gennaio ad ottobre di quest’anno, infatti, sono state oltre 23mila le denunce dei cittadini contro i creditori. In un servizio di Euronews, che ha ripreso la notizia, viene intervistata una ex veterinaria in pensione, che sta lottando per ripagare i suoi debiti e che denuncia pesanti minacce e comportamenti da “bullismo organizzato” da parte dei creditori. Fortunatamente, come racconta il vicepresidente di un’agenzia di recupero crediti, la Credit Express Finance, da qualche mese è entrata in vigore una nuova legge che regola il numero di lettere, SMS e telefonate che si possono effettuare in una settimana e detta alcune regole di comportamento basilari come quella di fornire, al telefono, tutti i dettagli dell’azienda, assicurandosi di parlare direttamente con il debitore e non con un’altra persona.