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Ifis-Credito Fondiario: scade l’esclusiva. Ecco i nodi sul tavolo

Domani, 2 ottobre, scadrà l’esclusiva per la trattativa per l’alleanza nei crediti problematici tra Banca Ifis e Credito Fondiario. Si tratta di un banco di prova importante per capire se nel settore dei servicer sono possibili matrimoni e unioni. Venerdì scorso a Venezia, in occasione del Npl Meeting 2019, la sensazione che si respirava tra gli addetti ai lavori sull’operazione era contrastante.

In ambienti vicini alle parti coinvolte la posizione era chiaramente di una continuazione delle trattative in modo costruttivo. Tra altri operatori, invece, c’era più scetticismo su una conclusione positiva delle discussioni.

In realtà vedremo domani, giorno della scadenza dell’esclusiva, se ci sarà una proroga delle trattative tra Banca Ifis e Credito Fondiario oppure se, devo dire a sorpresa, verrà annunciato un accordo al fotofinish.

La mia opinione, maturata in queste ultime settimane assistendo agli eventi, è abbastanza scettica sul raggiungimento di un accordo tra Banca Ifis e Credito Fondiario. Ora le discussioni stanno vertendo su governance, perimetro della transazione e valutazioni. Ma il grande nodo, per me, sarà la mentalità differente delle due aziende. Banca Ifis, dopo la crescita tumultuosa e per certi versi anche rischiosa maturata con l’ex Ad storico Giovanni Bossi, ha come azionista Sebastien Egon Fürstenberg: ora è stata scelta una strada di maggiore prudenza per l’istituto, è arrivato Luciano Colombini, ma è lampante che Banca Ifis dovrà fare qualcosa nel settore degli Npl. Se non con Credito Fondiario con qualche altro soggetto (sul mercato c’è anche la divisione di Cerved): in caso contrario fra qualche anno Banca Ifis potrebbe essere in grande difficoltà.

Diverso il caso di Credito Fondiario. Qui a condurre le danze, oltre al management, è il suo azionista Elliott (nella foto il patron e fondatore Singer). Ormai tutti hanno imparato a conoscere Elliott: troppe le vicende dove è coinvolto in Italia (dal Milan fino a Telecom e Ansaldo) per non sapere che dove va Elliott, vuole comandare o imporre la sua strategia. Elliott ha investito tanto in Credito Fondiario. Vuole uscirne alla grande e può farlo solo raddoppiando la posta. Ma per avere il massimo risultato dovrà avere le carte migliori nella partita a poker con Banca Ifis.

La vera domanda è: Banca Ifis e i suoi azionisti accetteranno di fare da spalla a Credito Fondiario ed Elliott? Sta in questo quesito, il succo della trattativa che domani, salvo proroga o accordo, andrà a scadenza.


Autore: Carlo Festa
Fonte: The Insider

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