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Gros-Pietro (Intesa): regole uguali per banche e fintech

Tutti gli operatori finanziari devono essere sottoposti alle stesse regole, banche e fintech. Bisogna garantire un terreno di gioco livellato tra le banche soggette alle regole di vigilanza e gli attori non bancari del fintech che svolgono attività però prettamente bancarie. Un tema attuale messo in evidenza questa mattina dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, durante l’incontro con del presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, Andrea Enria, e con il Comitato esecutivo dell’Abi presieduto da Antonio Patuelli.

Gros-Pietro, al termine dell’incontro, ha spiegato di aver sollevato la questione con il numero uno dell’Ssm “ed Enria ha convenuto sul fatto che qualunque forma di attività bancaria vada sottoposta alla Vigilanza” della Bce. Gros-Pietro ha sottolineato come vari operatori non bancari fintech inizino a raccogliere risparmio e a concedere credito, attività prettamente bancarie. “Il level playing field ci deve essere”, ha aggiunto il presidente, fiducioso che sia tra gli obiettivi della Vigilanza di Francoforte quello di rendere il terreno di gioco per le banche sempre più paritetico.

Gro-Pietro si era espresso nei giorni scorsi sempre sul tema bancario e questa volta sulla situazione di Carige, che domani vede riunirsi l’assemblea straordinaria a Genova per approvare il piano di salvataggio. Sono attesi fra 1.500 e 2.000 partecipanti, come ha scritto oggi MF-Milano Finanza. Decisiva sarà la presenza della famiglia Malacalza, che ha il 27% del capitale. “Mi auguro che l’aumento di capitale venga approvato perché l’unica alternativa è la risoluzione e la risoluzione significa il dissolvimento della banca, la perdita totale degli investimenti fatti dai sottoscrittori (del bond subordinato) e un problema di collasso della banca”, il commento qualche giorno fa di Gian Maria Gros-Pietro, interpellato sugli effetti di una liquidazione di Carige, nel caso i Malacalza dovessero bloccare l’aumento al voto dell’assemblea del prossimo 20 settembre. “Il sistema è robusto”, ha precisato poi Gros-Pietro.

Su Carige è tornato questa mattina Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, secondo cui “è stata trovata una soluzione ottimale per il recupero dell’azienda, che è importante per l’economia reale anche se non è di dimensioni nazionali”. Messina ha parlato nel corso di un convegno sulle assicurazioni. “Credo che la soluzione individuata sia la migliore perseguibile e quindi mi auguro che questo possa portare nel corso dell’assemblea ad una decisione che vada verso questa soluzione”, ha proseguito, aggiungendo che “su quello che succederà, se non si riuscirà a perseguire questa soluzione positiva, chiedete a lui”, ha detto Messina indicando il direttore generale di Bankitalia Fabio Panetta, seduto in platea.

Ieri sera, in una nota ufficiale di risposta ad alcuni quesiti avanzati dalla Consob, i commissari straordinari di Carige  hanno confermato “la congruità della manovra di rafforzamento patrimoniale anche sulla base della valutazione dei fatti di rilievo intervenuti e dell’andamento gestionale registrato successivamente alla chiusura contabile del 30 giugno 2019”. I commissari nominati da Bce hanno ribadito che la manovra di rafforzamento da 900 milioni, che domani l’assemblea del gruppo sarà chiamata ad approvare, e di cui “confermano il contenuto, rappresenta elemento fondamentale della valutazione dei commissari in merito all’esistenza del presupposto della continuità aziendale”. I commissari hanno quindi confermato che la manovra “è finalizzata a rimettere in sicurezza la banca e provvedere al suo rilancio nelle aree territoriali in cui opera, sulla base del Piano Strategico predisposto, la cui implementazione, in tutte le sue componenti, costituisce il presupposto per il raggiungimento degli obiettivi di patrimonializzazione, di redditività e di efficienza”.


Autore: Elena Dal Maso
Fonte: Milano Finanza