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Carige, Bce dà più tempo. È giallo sugli investitori dietro l’offerta BlackRock

Si va verso un’estensione della scadenza per la presentazione del piano di salvataggio di Carige. La prossima settimana il board della Vigilanza Bce, dietro richiesta dei commissari, dovrebbe concedere più tempo rispetto alla scadenza inizialmente fissata ad oggi. La proroga dovrebbe quindi dare qualche settimana in più (si parla di 4 o 5) all’unica offerta ancora in corsa, ovvero quella che ha come referente l’asset manager americano BlackRock. Va detto che la proposta non è ancora vincolante e che c’è parecchio lavoro da fare per arrivare a questo esito.

Ma c’è un mistero che ancora non ha trovato risposta. BlackRock, come noto, agirebbe soltanto come gestore di capitali di altri soggetti: privati o istituzionali. Secondo indiscrezioni, al massimo il colosso dell’asset management entrerebbe nell’operazione con un piccolo investimento, ma nulla di più. Per il resto l’offerta avrebbe una struttura finanziaria tale per cui i capitali verrebbero iniettati in un fondo, gestito da BlackRock, da almeno 4-5 investitori. Secondo altre fonti, riportate ieri dall’Ansa, BlackRock potrebbe peraltro fornire «una sorta di assicurazione sull’aumento di capitale».

Resta, però, l’incertezza sulla provenienza dei capitali, che né la Bce né i commissari né l’advisor Ubs conoscerebbero. In questo contesto è dunque comprensibile la frase pronunciata qualche giorno fa dall’executive chairman di BlackRock Italia Andrea Viganò che ha escluso che la Sgr «possa acquistare direttamente una banca o un private», ma che la società americana gestisce i capitali dei propri clienti.

Come detto tuttavia l’offerta di BlackRock è l’unica in lizza: su questa starebbero discutendo i commissari e la stessa Bce, che darà quindi con ogni probabilità ancora un altro lasso di tempo per confezionarla e renderla vincolante. Ma ovviamente, a scadenza, dovrà anche essere alzato il velo sui sottoscrittori del fondo gestito da BlackRock, la cui identità dovrà essere comunicata sia alla Bce sia ai commissari.

Resta poi un altro punto su cui fare luce. Secondo l’offerta allo studio, il fondo gestito da BlackRock dovrebbe sottoscrivere l’aumento di capitale per una quota attorno al 20 per cento: quindi con una minoranza. Insomma, il gestore non consoliderà il controllo. Chi sottoscriverà la parte restante dell’aumento di capitale? Su questo fronte starebbero ancora lavorando i consulenti. Nella proposta sarebbe considerato un co-investimento della famiglia Malacalza, oggi al 27% del capitale e che in seguito all’aumento di capitale andrebbe a diluirsi attorno al 10-15 per cento. Inoltre lo Schema Volontario del Fondo di tutela dei depositi (Fitd) dovrebbe convertire almeno una parte del subordinato. Infine, il piano prevederebbe la cessione dei crediti deteriorati a Sga, che potrebbe essere affiancato da Credito Fondiario. Insomma, la proposta sembra ancora in alto mare e l’unica certezza è il tempo ulteriore che la Bce darà per strutturarla.


Autore: Luca Davi e Carlo Festa
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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