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Banca d’Italia, migliorano le condizioni del credito

Migliora la dinamica del credito in Italia. Crescono i prestiti delle banche alle famiglie, mentre frena il calo di quelli alle imprese. Prosegue il calo delle sofferenze, mentre i tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni scendono al 2,27%. In crescita i depositi del settore privato, mentre è diminuita la raccolta obbligazionaria. E’ la fotografica che emerge dal comunicato di Banca d’Italia “Banche e moneta: serie nazionali” sul mese di febbraio.

Intanto Reuters riporta che i Btp detenuti dalle banche italiane salgono a 382,216 miliardi di euro da 382 miliardi rivisti a gennaio. Partendo dalla raccolta a febbraio i depositi del settore privato sono cresciuti del 2,8% su base annua (2,3% nel mese precedente), mentre la raccolta obbligazionaria è diminuita del 10,3% (-10,4% nel mese precedente).

Per quanto riguarda gli impieghi a febbraio i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,6% (come nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,1% (erano calati dello 0,7% in gennaio). La Banca centrale sottolinea che i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,2% su base annua (0,9% a gennaio).

A febbraio, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,27% (2,31% in gennaio). Mentre i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,17%. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,51% (1,47 nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,05%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,03%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,36%.

Sempre in base ai dati Banca d’Italia a febbraio, le sofferenze sono diminuite del 32,4% su base annua (-32,5% in gennaio), per effetto di alcune operazioni di cartolarizzazione. Dal rapporto trimestrale Lending Survey della Bce nella parte relativa alle banche italiane resa nota da Via Nazionale emerge, invece, che nel primo trimestre del 2019 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono rimasti invariati; quelli sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno registrato un lieve irrigidimento.

Per il trimestre in corso, gli intermediari si attendono politiche di offerta invariate per i prestiti alle imprese e un lieve irrigidimento per i mutui alle famiglie. Nei primi mesi dell’anno l’espansione della domanda di finanziamenti da parte sia delle imprese sia delle famiglie si è interrotta. Per le imprese, al contributo espansivo degli investimenti fissi e del basso livello dei tassi di interesse si è contrapposto un più ampio ricorso alle fonti di finanziamento alternative. In prospettiva, la domanda di prestiti da parte delle imprese continuerebbe a indebolirsi nel trimestre in corso, mentre quella delle famiglie si rafforzerebbe. All’indagine hanno partecipato dieci tra i principali gruppi bancari italiani.


Autore: Roberta Castellarin
Fonte:

Milano Finanza

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