Dalla Redazione In Evidenza NPL e crediti deteriorati

NPL, Osservatorio Credit Village: il 2018 è stato un anno record con 398 operazioni e oltre 106 miliardi di euro ceduti

Il 2018 è stato senza dubbio un anno record per le cessioni di NPL: 398 le operazioni completate, ben 155 in più rispetto al 2017, per un valore di 106,4 miliardi di euro di GBV. Sono dati da capogiro quelli che arrivano dall’Osservatorio Nazionale NPL Market di Credit Village che dal 1° gennaio 2016 censisce “day by day” tutte le transazioni di crediti NPL che avvengono nel mercato italiano. Grazie alle sue elaborazioni indipendenti, l’Osservatorio rappresenta oggi una delle fonti più attendibili e dettagliate per avere un quadro il più possibile completo del mercato dei crediti inesigibili che circolano nel nostro Paese.

Il report appena pubblicato, con i dati consolidati delle operazioni effettuate nell’arco del 2018 sul mercato italiano, attesta quanto l’anno appena concluso sia stato un anno all’insegna delle cessioni di NPL. Facendo rientrare nel 2018 l’operazione targata MPS da 24,1 miliardi di euro, che è stata definita nel 2017 ma si è perfezionata a maggio scorso, il GBV complessivo ammonta a 106,4 miliardi di euro. A farla da padrona le operazioni per cui è stata richiesta la Garanzia di Stato GACS, che sono state 13 per un totale di 44,3 miliardi di euro di GBV. Una serie di dati molto significativi emerge dall’analisi di queste 13 transazioni che evidenziano la complessità di questi portafogli che hanno riguardato ben 736.740 posizioni in sofferenza in capo a 155.691 debitori, con una media di GBV per borrower di ben 284.704 Euro. A fronte dei 44,3 miliardi di GBV acquistato, le società veicolo della cartolarizzazione hanno emesso notes di diverse classi per ben 10,4 miliardi, con un prezzo di acquisto in un range piuttosto ampio oscillato fra il 18% ed il 34%.

Ben 20 (incluse le 13) sono state le “jumbo deal” ovvero le transazioni di importo, per singola cessione, superiore ai miliardi di euro di GBV, contro le 9 del 2017.

Cosa c’è dietro queste cessioni? L’82,7% del totale GBV transato è composto da portafogli misti, la cui parte prevalente è rappresentata da crediti Secured, e Corporate, il 6,9% dei portafogli è costituito esclusivamente da posizioni Secured ed il restante 10,4% da crediti esclusivamente Unsecured. Si registra un ulteriore incremento, rispetto al 2017, delle operazioni “Single Name”: 190 cessioni di portafogli con meno di 20 posizioni contro le 127 del 2017. Cresce ulteriormente l’utilizzo, da parte di buyer ed investitori, delle Società veicolo per la cartolarizzazione (SPV) per effettuare gli acquisti: nel 2018 sono state utilizzate ben 121 SPV diverse per 329 contratti di cessione di portafogli.

Cosa succede al settore del servicing? Tutti questi movimenti hanno consolidato ulteriormente la concentrazione del settore del servicing in Italia in termini di AUM (Assets Under Management): le 28 transazioni con un GBV superiore ai 500 milioni, per un valore totale di 93,4 miliardi di euro, sono andate in gestione a soli 10 servicer ed ancor più ristretta la cerchia dei servicer (Credito Fondiario, Cerved, Prelios e Do Bank/Italfondiario) che si sono spartiti gli oltre 44 Miliardi di operazioni assistite da Gacs.

Mercato secondario: Quasi un terzo di queste operazioni, pari a 113, sono state effettuate sul mercato secondario che registra una discreta vitalità, anche se in termini di GBV rimane ancora contenuto a 6,2 miliardi. Si prevede però già dal secondo semestre 2019 un deciso incremento delle operazioni di Re-Trade.

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