Credito e consumatori Dalla Redazione

Mercato immobiliare: salgono le compravendite, ma non i prezzi

Il Rapporto Immobiliare Residenziale 2018 realizzato dall’OMI, Osservatorio Mercato Immobiliare, e dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana ha rilevato come il mercato immobiliare si confermi in crescita anche nel primo trimestre del 2018. Mentre i dati dell’Istat, dal canto loro, evidenziano un dato che al momento non è ancora in ripresa, ossia i prezzi di vendita che risultano ancora in calo dello 0.3%.

Nello specifico i segnali sono del tutto positivi per quanto concerne il numero di compravendite. Il numero totale degli atti notarili è stato pari a 176.687, in particolare Il settore residenziale è cresciuto dello + 0,5% mentre quello commerciale del +1,3%.

Rispetto al trimestre precedente, ossia al quarto trimestre 2017, le compravendite sono aumentate del 0.6%, le transazioni immobiliari del 4.2%,mentre i mutui ed i finanziamenti ipotecari hanno visto un incremento del 1.5%. I dati sono su base nazionale, ma quelli maggiormente significativi si riscontrano, in termini di crescita al Sud Italia, +6.9%, e nelle Isole, +10.9%.

Il rapporto evidenzia come finalmente il mercato immobiliare in Italia dopo anni bui abbia iniziato una timida ripresa costante dal 2014, a partire dal II trimestre 2015 il recupero è stato del 37% confrontato ai valori minimi del 2013.

Ma se il numero totale delle compravendite continua a segnare progressivamente un segno più, il prezzo di vendita degli immobili , conferma anche il rapporto stilato da ABI e OMI, è stabile o in riduzione, anche se si ipotizza una possibile ripresa dal 2020.

Gli studiosi, analizzando le cause, sostengono che siano almeno 2 gli ordini di fattori che possono aver inciso e ancora incidono negativamente sul prezzo degli immobili:

  1. in primo luogo, il numero totale di immobili disponibili sul mercato è invenduti faticano a trovare un acquirente, dunque in molti casi l’offerta supera la domanda
  2. in secondo luogo l’andamento dell’economia italiana non è stabile e la crescita prevista per il 2018 sarà presumibilmente minima; di conseguenza, precisano, non si ha e non si avrà inflazione. Per questa ragione i prezzi rimarranno stabili o dovranno adeguarsi alle (poche) richieste dei promittenti acquirenti.

Spostando l’attenzione anche sulle seconde case, al fine di avere una panoramica completa, si evince come i prezzi scendano mentre le transazioni, anche se di poco, aumentino. Questa estrema sintesi è la fotografia stilata da un report firmato da Fimaa e Nomisma e pubblicato dal Sole 24 Ore sul mercato delle seconde case. Il dato interessante riguarda le ragioni che alimentano l’acquisto delle seconde case specie nelle località turistiche, molti acquistano, nel 63% dei casi, per un utilizzo diretto, 16% acquista per investimento, mentre il restante 21% è rappresentato da un mix di queste due finalità. Gli acquirenti sono nell’ 81% dei casi italiani, mentre il 19% è rappresentato da stranieri.