Investor, servicer e debt buyer

Sergio Bommarito (Fire) eletto nel CdA dell’Università di Messina, a Credit Village anticipa la sua idea di collaborazione

Il Senato Accademico dell’Università di Messina ha eletto Sergio Bommarito, amministratore della Fire Spa, all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. La nomina di Bommarito, scelto tra una rosa di sette candidati che avevano presentato domanda, rafforza la sinergia tra Fire e l’Università di Messina avviata già un anno fa con l’attivazione della prima edizione del corso di alta specializzazione in “Gestione e valorizzazione dei crediti deteriorati”. Credit Village ha intervistato Sergio Bommarito

Come ha reagito alla notizia di questo riconoscimento?

Sono onorato di aver avuto questo incarico che mi fa evidentemente un immenso piacere. La mia idea è quella di lavorare per cercare di unire il mondo universitario con il mondo delle aziende. Credo sia fondamentale che le due realtà collaborino perché è insieme che si possono mettere a frutto le esperienze di entrambi i settori, creando dei professionisti pronti ad affrontare le sfide del mercato. Ricordiamoci che le università sono il luogo in cui ancora oggi si formano le conoscenze dei giovani che poi dovranno trasformarsi in competenze nel mondo del lavoro ed è fondamentale un’apertura da parte del mondo accademico verso le imprese presenti sul territorio.

Quale contributo pensa di dare al mondo accademico? Ha già in mente qualche proposta?

Vorrei lavorare su due piani, uno formativo e uno scientifico. Da un punto di vista formativo la mia idea è quella di creare un centro di formazione di professionisti specializzati nella gestione del credito che diventi un polo di eccellenza a livello nazionale, in grado di attirare giovani sia di indirizzo economico che giuridico. Da un punto di vista scientifico, invece, vorrei avviare un centro studi con l’obiettivo di approfondire la ricerca nell’ambito del credito. In questo modo si realizzerebbe concretamente quel connubio università-mondo del lavoro che può creare valore aggiunto, innovazione e produrre risultati importanti.

Crede che i giovani saranno interessati ad approfondire questo percorso?

Quello che posso dire è che oggi, soprattutto dopo con lo sviluppo del mercato degli NPL, il mondo del credito offre molte possibilità di lavoro: mancano però le risorse specializzate per affrontare queste nuove sfide. Ad oggi non c’è nessuna università italiana che forma gli studenti a questo settore.

Crede che questa nomina possa essere considerata un segnale che evidenzia come il settore del recupero crediti abbia raggiunto un riconoscimento a tutti i livelli?

Il settore comincia ad essere riconosciuto a diversi livelli: l’interesse del mondo accademico dimostra che serve inserire questa materia in un percorso di studi per avvicinare la scuola al mondo del lavoro che evolve rapidamente. E’ vitale che tante università credano in questo nuovo indirizzo perché garantirà interessanti opportunità ai giovani per molto tempo. Il settore degli NPL è nella fase iniziale ed espansiva del suo ciclo di vita.

Come prevede che si evolverà nel futuro prossimo?

Ci saranno nuove cessioni di portafogli bancari anche perché probabilmente la garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni sarà rinnovata e magari estesa agli unlikely to pay e al leasing. Il settore bancario si orienterà sempre di più all’outsourcing di queste attività, dovendosi concentrare su un profondo processo di trasformazione del modello di business. Così, per il settore del Debt Management, sarà sempre più importante avere profili professionali specializzati nei crediti più complicati.