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Bper verso la cessione di 6,4 miliardi di Npl

La Banca Popolare dell’Emilia Romagna archivia un trimestre da record e prevede la vendita di sofferenze lorde per 3,5-4 miliardi entro il 2020. L’a.d. di Bper, Alessandro Vandelli, accelera sulla crescita della redditività dell’istituto e sul derisking. La banca ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 251 milioni, il miglior trimestre nella storia del gruppo. Nei primi tre mesi del 2017 l’utile era stato di 14,6 milioni.
Il margine di intermediazione è salito del 31,6% a 645,5 milioni, con margine di interesse a 293,2 milioni (da 288,1) e commissioni nette a 198,1 milioni (da 177,4). I costi operativi sono aumentati a 351,6 milioni da 318 (+10,5%), per un rapporto cost/income sceso al 54,5%. In drastica riduzione le rettifiche su crediti, a 24,4 milioni, per un costo del credito annualizzato di 22 punti base (112 punti base nel 2017).
I numeri registrati da Bper nel primo trimestre consentono all’istituto di valutare un possibile innalzamento del dividendo 2018. I vertici di Bper hanno infatti sottolineato che nel solo primo trimestre sono stati accantonati per il dividendo circa 29 milioni, in linea con quanto messo da parte lo scorso anno nell’intero primo semestre (il dividendo pagato complessivamente sul 2017 è stato pari a 52,94 milioni).
Il colpo di acceleratore nella riduzione dei crediti deteriorati ha portato inoltre Bper a rivedere i target della strategia 2018-2020 sulle esposizioni non performanti. Bper ha selezionato un portafoglio di Npl lordi potenzialmente cedibili da 6,4 miliardi (due terzi dei crediti dubbi lordi totali), su cui sono stati registrati ulteriori accantonamenti per oltre 1,1 miliardi.
«Nell’arco della strategia al 2020 contiamo di fare altre operazioni di cartolarizzazione e non escludiamo, in quest’ambito, di fare ricorso alla garanzia pubblica», cioè le Gacs, ha spiegato l’a.d. di Bper, Alessandro Vandelli. Entro fine anno, intanto, Bper punta a chiudere due operazioni di cartolarizzazione già avviate.
A fine piano è prevista una riduzione dello stock lordo di crediti deteriorati di oltre il 40% dai livelli di fine 2017 mentre il rapporto tra crediti dubbi e totale dei crediti (npe ratio) è atteso in area 11,5% e 5,5% nel 2020, con un livello di copertura complessivo di circa il 55%. Nel corso del triennio Bper cederà tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro di sofferenze, mantenendo un Cet1 ratio superiore al 12% al 2020, con un costo del credito annualizzato inferiore allo 0,6%. Grazie agli 1,1 miliardi di accantonamenti straordinari l’npe ratio netto scende dall’11,3% di fine 2017 al 9,3%. Il livello di copertura sugli Npe sale così al 57,4%, con le sofferenze coperte al 66,5% e le inadempienze probabili al 39,9%. Il nuovo piano industriale dell’istituto è previsto dopo l’estate.


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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