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Passera: cinque banche nel radar di Spaxs

L’operazione attraverso la quale Corrado Passera a breve rileverà una banca non sarà una semplice acquisizione ma una fusione, «in cui investiremo il 10% del capitale raccolto, ossia 60 dei 600 milioni di euro complessivi, mentre il resto servirà per ricapitalizzare l’istituto di credito». Lo ha detto il manager-banchiere durante l’evento organizzato per il debutto a Piazza Affari di Spaxs , la prima spac (special purpose acquisition vehicle) in Italia per raccolta di capitali e la seconda in Europa.

Del resto anche stavolta si è potuto toccare con mano l’interesse della comunità finanziaria per l’iniziativa: la sala di presentazione dell’ipo era gremita. Intanto il titolo Spaxs ha terminato la prima giornata di contrattazioni in rialzo del 4% a 10,2 euro. Partita con un target di raccolta di 400 milioni, «alla fine ce ne hanno offerti quasi il doppio; erano anche troppi, abbiamo fatto i conti con cura», ha sorriso Passera. Il quale ha poi ha rivelato «che sono cinque le banche potenziali oggetto di acquisizione. La settimana prossima realizzeremo una short list ed entro l’anno la scelta sarà fatta e la nuova banca, leggera e digitale, sarà operativa».

Sono previste assunzioni, anche di dirigenti di provenienza bancaria e di esperti nel settore dei non performing loans. «Qui l’uomo fa veramente la differenza”, ha spiegato Andrea Clamer, promotore di Spaxs assieme a Passera ed ex responsabile dei crediti inesigibili di Banca Ifis . Gli investitori istituzionali che hanno creduto nel progetto sono per due terzi esteri, fra cui il fondo di private equity anglo-americano Atlas Merchant Capital (la società fondata da Bob Diamond, ex ceo di Barclays, ha rilevato il 7,67%), Tensile Capital Partners (società di San Francisco, titolare del 5%) e il fondo di investimento Numen Capital (5,75%).

Quest’ultima è una società con sede a Londra fondata da Filippo Lanza (una carriera sviluppata all’estero per conto anche di JP Morgan e Deutsche Bank ) e da Kushal Kumar (ex Lehman Brothers e JP Morgan). Fra gli investitori italiani compaiono invece Kairos Partners (5,98%) e Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini attraverso il veicolo Sdp Capital (6%). Quest’ultimo, manager con una lunga esperienza nella finanza internazionale e del family office, oggi è presidente di Armonia, mentre vicepresidente della sgr è l’imprenditore Luca Rovati, che con la regia dello stesso Pallavicini nel 2014 vendette il gruppo Rottapharm di Monza agli svedesi di Meda per 2,275 miliardi di euro.

E oggi i due attraverso la sgr fanno scouting di società con potenziale di crescita, come il marchio della moda Aspesi. Ieri Passera ha delineato le caratteristiche della banca che intende creare e lo ha fatto proprio all’indomani della presentazione delle nuove linee guida degli stress test da parte dell’Eba, esame che ipotizza anche scenari macroeconomici avversi estremi per le banche europee. A questo si aggiunga l’Addendum della Vigilanza Bce, in uscita a marzo, che imporrà agli istituti di crediti dell’Eurozona di accelerare nello smaltimento degli npl.

Nel quadro normativo generale che si va delineando «esiste una certa rigidità», ha commentato Passera, ma resta il fatto che «è necessario fare maggiore pulizia nei bilanci delle banche italiane aiutandole in due modi: da un lato incrementando notevolmente giudici per smaltire le procedure esecutive in modo da velocizzare le pratiche legate ai non performing loans, dall’altro velocizzando il ritmo di smaltimento dei crediti deteriorati e limitando gli effetti negativi in bilancio con incentivi fiscali», ha spiegato il manager-banchiere. In che modo? «Per esempio attraverso il sistema delle Dta», ha risposto.

Le Deferred Tax Asset (imposte anticipate) si trasformano automaticamente in crediti di imposta in caso di perdite fiscali. Le tre attività in cui intende specializzarsi la futura banca di Passera riguardano: i crediti alle pmi con rating basso ma con buone potenzialità di sviluppo e che necessitano di capitale per affrontare i mercati; la lavorazione dei non performing loans e dei crediti unlikely-to-pay per conto di banche terze o l’acquisizione diretta di pacchetti rilevati da altri istituti; servizi alle famiglie (2-300 mila. nei progetti dei promotori), come conti correnti e depositi. Banca Imi e Credit Suisse Securities hanno agito in qualità di joint global coordinator e, assieme a Equita sim, in qualità di joint bookrunner. Banca Imi ha operatore anche come nomad e specialist. 


Autore: Elena De Maso
Fonte:

Milano Finanza

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