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Bankitalia,Visco chiude mandato tra nodi Npl e crescita

Sono attese questa mattina le Considerazioni finali del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Al centro dell’attenzione la ripresa ancora debole rispetto al resto dell’Europa, il peso delle sofferenze e dei crediti dubbi sui bilanci delle banche, e di riflesso la capacità di queste di elargire credito.

Via Nazionale ha più volte indicato ricette e possibili soluzioni per stimolare la crescita e per salvare il sistema bancario, per anni definito “solido” da Palazzo Koch ma uscito malconcio da una crisi senza precedenti e da choc continui sui mercati endogeni ed esogeni. Mps sulla via della salvezza grazie all’intervento pubblico e la messa in sicurezza delle banche venete ancora da definire lo testimoniano.

L’ammontare degli Npl e i continui appelli delle istituzioni internazionali per un loro smaltimento veloce sottolineano l’urgenza di intervenire. Nel corso degli anni il governatore ha fatto richiamo più volte ad una “ripresa deludente” parlando apertamente di un ritorno alla normalità “né breve né facile”. Nel suo debutto all’assemblea dei partecipanti, Visco si era dovuto misurare con la crisi del debito sovrano appena superata e adesso chiude il mandato con un Paese ancora ingessato da riforme promesse ma mai realizzate in molti settori. E quella realizzata nel mercato del lavoro non dà ancora i frutti sperati, malgrado l’inversione di tendenza.

Scadenza del mandato a fine ottobre
Imprese, rapporti tra istituti di credito e aziende, il mondo dell’istruzione e della formazione – da sempre un campo a cui i numeri uno della banca centrale italiana hanno guardato con interesse – restano gli altri temi che, con molta
probabilità, saranno trattati dal Governatore nelle sue Considerazioni finali.
Visco leggerà la sua relazione, rilegata con la consueta copertina carta da zucchero, quando è in vista il termine del suo mandato alla fine del prossimo ottobre. Una data che ha già alimentato rumors e illazioni sulla sua successione che avverrà quasi in contemporanea con il rinnovo del vertice della Consob, l’autorità di vigilanza sulla Borsa.

Contestato da alcune associazioni dei consumatori, ma anche da parte della politica – soprattutto durante le fasi seguite ai crac di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara – per non aver adeguatamente vigilato, Visco viene però ritenuto al momento insostituibile dalle più alte istituzioni a garanzia di continuità e di collegamento tra Via nazionale e la Bce guidata da Mario Draghi ancora per i prossimi due anni.

Verso un «Visco bis»?
Un eventuale ricorso alle urne e i grovigli inevitabili di scadenze e incastri da sciogliere tra rinnovo del Parlamento e nomina del Governo proprio in prossimità della scadenza del mandato potrebbero favorire lo status quo attraverso la conferma di Visco o comunque una soluzione interna, anche se proprio il tema delle banche e la tutela del risparmio potrebbe essere cavalcata da alcune forze politiche in vista del voto. Le stesse forze che in caso di responso particolarmente favorevole delle urne potrebbero fare pressing per un cambiamento radicale anche nel piano nobile della Banca d’Italia.

 


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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