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La Ue approva il salvataggio di Mps. Lo Stato avrà il 70%. Rimborsi sui bond fino a 1,5 miliardi

La Commissione europea ha annunciato oggi di avere approvato il progetto di ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena del valore di 5,4 miliardi di euro. Al salvataggio pubblico – lo Stato avrà una quota del 70% come ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – contribuiranno inoltre gli azionisti e gli obbligazionisti non privilegiati per un totale di 4,3 miliardi di euro. La ricapitalizzazione della banca è stata autorizzata in cambio di un piano di ristrutturazione che prevede un riorientamento dell’istituto verso le piccole e medie imprese. Piano che l’amministratore delegato Marco Morelli e il direttore finanziario Francesco Mele presenteranno domani mattina alle 8.30 agli investitori in videoconferenza.

Nuovo modello di business
«Abbiamo approvato l’apporto di capitale a favore di MPS da parte dell’Italia, in linea con le norme europee. Questo denaro aiuterà la banca a soddisfare il fabbisogno di capitale nel caso di un peggioramento inatteso delle condizioni economiche – ha detto in un comunicato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager –. Per garantire la sua redditività a lungo termine, MPS riorienterà il suo modello di business e ripulirà il suo bilancio da oltre 26 miliardi di euro di crediti deteriorati». L’operazione di ricapitalizzazione precauzionale è stata possibile dopo che azionisti e obbligazionisti non privilegiati hanno accettato perdite, in modo da limitare l’uso del denaro pubblico. «I detentori di obbligazioni subordinate al dettaglio che sono state vendute in modo scorretto potranno richiedere un risarcimento alla banca», ha precisato la Commissione europea, secondo la quale MPS valuta l’operazione di rimborso fino a 1,5 miliardi di euro.

Piano quinquennale
Le norme europee consentono la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato ma a un certo numero di condizioni: la banca deve essere solvibile, oggetto di un piano di ristrutturazione efficace, e all’operazione devono contribuire gli azionisti e gli obbligazionisti non privilegiati (il cosiddetto burden-sharing). Dal canto suo, MPS ha raccolto circa 500 milioni di euro, con la vendita di alcune attività. Il piano di ristrutturazione di MPS avrà una durata di cinque anni.

Focus suelle Pmi
«La banca prevede di riorientare il suo modello di business verso la clientela al dettaglio e le piccole e medie imprese, di aumentare l’efficienza e di migliorare la gestione del rischio di credito», ha spiegato Bruxelles. Il piano prevede anche la cessione a condizioni di mercato di un portafoglio di crediti deteriorati di 26,1 miliardi di euro ad una società veicolo finanziata con fondi privati. Questa operazione sarà finanziata parzialmente dal fondo Atlante II.

Inoltre, ha precisato sempre l’esecutivo comunitario, «MPS venderà a investitori privati i titoli privilegiati con rischio più basso appartenenti alla società veicolo». Il governo italiano ha fatto richiesta in dicembre di poter ricapitalizzare in via precauzionale la banca toscana (si veda Il Sole 24 Ore del 24 dicembre). Gli ultimi sei mesi sono stati necessari per valutare lo stato di salute dell’istituto e negoziare un piano di ristrutturazione. Come detto, dettagli sul piano saranno comunicati dalla banca.

Il precedente delle Venete
L’annuncio su MPS – un accordo di principio era già stato raggiunto il 1° giugno – giunge dopo che Bruxelles e Roma hanno trovato un sofferto accordo sul futuro di Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza. Gli istituti di credito sono stati oggetto di un’operazione di fallimento/salvataggio (si veda Il Sole 24 Ore del 25 giugno scorso). Le due banche sono state per così dire divise in due. La parte sana è stata acquistata da Intesa Sanpaolo, mentre le attività di cattiva qualità sono state considerate fallite.


Autore: Beda Romano
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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