Scelti per voi

Iccrea accelera per la costituzione del gruppo bancario unico

Iccrea, l’Istituto centrale per il credito cooperativo, accelera per la costituzione della capogruppo del gruppo bancario unico e, dopo aver presentato la candidatura formale alla Banca d’Italia, conta di chiudere l’iter autorizzativo entro il 2017, ben prima della scadenza di metà 2018. La rivale Cassa Centrale non ha invece ancora alzato il velo sul dettaglio del suo progetto (la scadenza è comunque a fine gennaio). Iccrea dispone di un patrimonio netto di 1,7 miliardi di euro e di un capitale libero di circa 500 milioni, ben oltre la soglia prevista dalla normativa. «Siamo orgogliosi – afferma – Giulio Magagni presidente di Iccrea Banca – di presentare la candidatura del Gruppo Iccrea basata su fondamenta molto solide». I trentini, che pure hanno registrato molte adesioni in queste mesi fra cui la Chianti Banca, dovranno dimostrare di superare la soglia di 1 miliardo di patrimonio e disporre di un piano solido.

Il 2017 infatti si presenta come un altro anno non facilissimo e denso di rischi, anche internazionali e le autorità di vigilanza vogliono che il comparto sia pronto a fare fronte, con i propri mezzi, a eventuali difficoltà. Per il capo economista della Bce Peter Praet «il problema non è il bail in o il bail out, per me la cosa importante è che l’Italia affronti il problema della ristrutturazione bancaria».

Nel frattempo al Senato va avanti l’iter per il decreto del governo «salva risparmio». Alla commissione finanze sono arrivati circa 200 emendamenti alla scadenza del termine per la presentazione, di cui una trentina di singoli esponenti del Pd. Si va da dalla modifica dei criteri di accesso al ristoro per gli obbligazionisti, ampliando la platea dei risparmiatori beneficiari fino all’aumento della percentuale dei rimborsi. Viene inoltre prorogata al dicembre 2017 la scadenza per la presentazione delle domande di indennizzo. Un emendamento a firma Turano (che riprende quanto proposto da Silvia Battistelli e Alvise Aguti, che seguono i risparmiatori delle 4 banche e avevano lamentato disparità con il caso Mps) propone che il riacquisto delle obbligazioni bancarie da parte dello stato (come appunto nel caso di Siena) avvenga al prezzo di acquisto e non al nominale. In questo modo lo Stato risparmierebbe (secondo alcuni calcoli dei risparmiatori 370 milioni) permettendo la costituzione di un fondo da 200 milioni in grado indennizzare al 100% gli oltre 12mila obbligazionisti delle 4 banche al valore di acquisto.

 


Autore: Marco Sabella
Fonte:

Il Corriere della Sera

iccreabccbanca d’italia

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.