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Rottamazione cartelle, 5 rate e debiti 2016 inclusi

Più tempo per pagare le rate della rottamazione delle cartelle che viene estesa anche al 2016. Le rate passano da 4 a 5, il 70% del dovuto andrà pagato entro il 2017 mentre il restante 30% andrà saldato entro settembre 2018. E stop al tax day. Con le scadenze fiscali di giugno d’ora in poi in due tranche: il pagamento di Irpef, Irap e Ires dovrà essere effettuato entro il 30 giugno mentre il pagamento di Imu e Tasi resta al 16 giugno. Lo prevedono due distinti emendamenti al decreto fiscale approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che dovrebbero concludere l’esame del provvedimento entro la giornata di oggi, in vista della discussione fissata in Aula a partire da lunedì prossimo (con il primo si’ atteso per il giorno successivo).

Con prima rata cartelle cancellati i pignoramenti
Basterà pagare la prima o unica rata delle somme dovute per la rottamazione delle cartelle esattoriali, per veder cancellato il pignoramento dei beni. È quanto prevede un emendamento al decreto legge fiscale riformulato e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il decreto prevedeva solo la sospensione dei pignoramenti che ora vengono, invece, estinti al pagamento della prima rata o unica rata delle somme dovute per la rottamazione. Inoltre chi ha già un piano di rateizzazione in corso, a partire dal 1 gennaio 2017, se aderisce alla rottamazione, non sarà tenuto, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute, agli obblighi di pagamento derivanti dalla rateizzazione in essere.

Zanetti: peso medio vecchie cartelle dimezzato
«L’operazione di rottamazione, consistendo nell’azzeramento di sanzioni e interessi, consente a livello medio abbattimento a circa la metà delle cartelle esistenti», ha spiegato il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti nel corso dell’esame del decreto fiscale collegato alla manovra, sottolineando che il governo ha messo in atto da tempo diverse azioni per cambiare il volto della riscossione che è stata «per troppi anni molto più feroce che efficiente».

Proroga dirigenti Entrate fino a settembre 2017
È stata inoltre prevista la proroga, fino al 30 settembre 2017, delle attuali posizioni organizzative transitorie (Pot), per i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. È questa la soluzione trovata da maggioranza e governo, con una riformulazione dell’emendamento Causi al decreto fiscale collegato alla manovra, per risolvere il nodo di queste posizioni, in scadenza a fine anno. I
dirigenti delle Entrate, infatti, erano stati giudicati illegittimi dalla Corte Costituzionale perché incaricati senza avere superato un apposito concorso. La scelta è stata fatta, si legge nella relazione all’emendamento, per «garantire la continuità operativa degli uffici» dopo le ultime ordinanze dei tribunali amministrativi che hanno nuovamente sospeso i concorsi.

Ok Commissioni a pacchetto semplificazioni
Le commissioni hanno approvato oggi il pacchetto-semplificazioni fiscali inserito nel decreto legge fiscale attraverso un emendamento riformulato da Pd e Ap. La proposta di modifica, che raccoglie anche un’indicazione M5S, prevede, tra l’altro, lo stop ai versamenti fiscali derivanti da accertamenti automatici tra il primo agosto e il 4 settembre, l’ampliamento del ricorso alla Pec per notifiche e atti catastali e una serie di tagli ad adempimenti informativi (da quelli sulla “cedolare secca” a quelli relativi agli immobili detenuti all’estero). Torna la possibilità di utilizzare il modulo F24 per operazioni fino a mille euro e per i contribuenti non titolari di partiva Iva.

Viene inoltre disposto che i prelievi bancari disposti dalle imprese fino a mille euro al giorno e cinquemila mensili non innescano accertamenti, mentre le partite Iva inattive per tre anni verranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle entrate. Arriva anche la deducibilità per i professionisti delle spese sostenute in trasferta. Scadenze allungate anche per l’invio della certificazione unificata da parte del datore di lavoro (il vecchio “Cud”), che arriverà per fine marzo (e non più entro il 28 febbraio), e rimodulate per i Caf, che potranno inviare le dichiarazioni fino al 23 luglio una volta “smaltita” entro il 7 dello stesso mese avranno processato la maggior parte dei modelli. Stessa scadenza, ‘allungata’, per l’invio del 730 precompilato, il cosiddetto “fai da te”.


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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