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Creval chiude i nove mesi con una perdita di 136 milioni. Via alla cartolarizzazione di 1,5 mld di Npl

Il cda del Credito Valtellinese ha approvato l’avvio di un’operazione finalizzata al deconsolidamento di crediti a sofferenza del gruppo per un controvalore lordo fino a un massimo di 1,5 miliardi, attraverso un’operazione di cartolarizzazione con emissione di titoli e possibile utilizzo della garanzia dello stato (Gacs) per la componente senior con rating investment grade. Si prevede che l’operazione possa essere finalizzata nel corso del 2017.
Il piano di azione prevede inoltre interventi di razionalizzazione della rete, attualmente caratterizzata da un modello eccessivamente capillare, con la chiusura di 70 filiali e la trasformazione di circa 25 sportelli in filiali digitali (“filiali Bancaperta”). Conseguentemente e’ prevista la liberazione di circa 340 risorse, di cui circa 230 potranno avere accesso al Fondo di Solidarieta’ per il settore del credito, con un costo una tantum stimato in circa 61 milioni e risparmi attesi a circa 19 milioni.
Per le restanti risorse si prevede la riallocazione, principalmente in rete, anche attraverso opportuni interventi di valorizzazione e formazione.
Creval ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 136 milioni di euro, contro l’utile di 62,74 milioni del pari periodo dell’anno scorso.
I risultati, spiega in una nota la banca valtellinese, “restano condizionati dalla debolezza della ripresa economica e dalle pressioni sui margini operativi anche in conseguenza della politica ultraespansiva della Bce. Sul risultato del periodo incide inoltre il sensibile incremento delle rettifiche su crediti, con l’obiettivo di innalzare i livelli di coverage del complesso delle attivita’ deteriorate, incorporando altresi’ le evidenze preliminari dell’ispezione della Banca d’Italia appena conclusa”.
Il margine di interesse netto cala inoltre del 10% a 316 milioni, le commissioni nette del 2% a 205 milioni e i proventi operativi del 15% a 559 milioni. Il risultato netto della gestione operativa scende da 282 milioni a 175 milioni.
Le rettifiche nette di valore per deterioramento crediti e altre attivita’ finanziarie assommano a 389 milioni di euro contro i 225 milioni del pari periodo dell’anno scorso. “L’incremento – spiega Creval – tiene conto delle indicazioni preliminari emerse nel corso dell’ispezione della Banca d’Italia conclusa a fine ottobre, in coerenza altresi’ con l’obiettivo di innalzare i livelli di “coverage” del complesso dei crediti deteriorati in vista di ulteriori operazioni di cessione sul mercato e di ulteriori incisive azioni per la gestione dei NPEs in corso di approfondimento”.
I crediti alla clientela scendono da 19 miliardi a 17,8 miliardi, di cui 3,3 miliardi di deteriorati (-1%). La raccolta diretta diminuisce del 2,7% a 21,1 miliardi e l’indiretta da 12,1 miliardi a 11,4 miliardi.
I coefficienti patrimoniali in regime di applicazione transitorio (“phased in”) si attestano rispettivamente al 12,4% per il Common Equity Tier 1, al 12,4% per il Tier 1 e al 13,7% per il Total Capital ratio.

 

 

Fonte:

Italia Oggi

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