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Bcc e vendita degli Npl, piano in tre mosse

Ormai è essenzialmente questione di prezzo. Cioè di quanto le banche dovranno pagare al Tesoro – attraverso lo sportello Cdp – la garanzia pubblica sui titoli senior dei veicoli di cartolarizzazione dei crediti deteriorati. Un tecnicismo che domani sarà decisivo per l’appeal dello strumento e intanto oggi sta portando ai tempi supplementari il negoziato tra l’Italia e la Commissione europea.

Il confronto dei mesi scorsi ha acclarato che la garanzia pubblica è compatibile con le norme europee in tema di aiuti di Stato. Ma dovrà essere venduta a prezzi di mercato, che – trattandosi di una prima volta – non esistono nella pratica ma vanno calcolati a livello teorico. In pratica, è tutta una questione di algoritmi. Venerdì sera, durante l’ultimo confronto Roma-Bruxelles, il team italiano composto dai funzionari del Mef, da Banca d’Italia e dagli advisor (Mediobanca, Jp Morgan, Boston Consulting), ha formulato una proposta; dalla Dg competition sono arrivate alcune controdeduzioni e, dopo i ritocchi elaborati ieri, da oggi dovrebbe essere discussa una versione aggiornata. Le banche auspicano di poter pagare la garanzia non più di 20-30 punti base, da Bruxelles si chiede di stare sopra ai 100, si punta a trovare una mediazione: quanto più basso sarà il prezzo della garanzia sui titoli senior, a cui si assoceranno quelli junior (non garantiti e quindi con rendimenti più elevati), tanto più alto sarà il valore a cui le banche potranno cedere i proprio crediti, con impatti quindi più contenuti sul conto economico.

Dopo la burrasca borsistica e politica dei giorni scorsi il clima per ora resta costruttivo e si punta a chiudere prima dell’incontro, atteso per domani, tra il ministro Padoan e la commissaria Vestager.

Difficile, però, che le nuove norme possano entrare subito nel decreto che dovrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedì. Che invece, a quanto risulta, dovrebbe contenere la riforma della Bcc (si veda l’articolo in pagina) nonché un nuovo pacchetto di norme destinato a efficientare e accelerare le procedure per il recupero crediti, dando tempi certi alle procedure di recupero e, nelle ipotesi, alzando il valore dei crediti in sofferenza.

Se tutto andrà come deve, il piano del governo per animare il mercato degli Npl (Non performing loans -prestiti non performanti) sono attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. in Italia andrà a regime nello spazio di 3-4 mesi. A quel punto, se ne inizieranno a vedere gli effetti: a livello teorico degli oltre 200 miliardi di sofferenze nette (che scendono a 88,8 tenendo conto delle svalutazioni già effettuate), il sistema di garanzie pubbliche potrebbe consentire alle banche di dismetterne oltre la metà. Sì, perché anche solo con 20 miliardi di garanzie (Bloomberg l’altroieri parlava di 40, ma l’ammontare non risulta ancora definito dal Tesoro) si calcola che si potrebbe finanziare l’emissione di titoli senior – mediamente pari ai due terzi del capitale delle società di cartolarizzazione – per almeno 30 miliardi, che a loro volta consentirebbero di cedere 100 miliardi di sofferenze lorde con una svalutazione “gestibile”, pari a circa il 15%.

Lo schema di Spv – special purpose vehicle – prevede che ogni banca se la giochi come riesce: chi avrà da cedere i crediti migliori, o sarà in grado di costruire pacchetti appetibili, spunterà i prezzi più alti. E comunque, l’emissione di titoli Abs offrirà alle banche un nuovo collaterale da spendere in Bce per avere in cambio nuove linee a medio periodo. Inoltre, c’è chi fa notare che gli operatori di settore, chiamati a operare sempre più massicciamente nel doppio ruolo di apportatori di equity e di servicer (cioè di gestori delle cartolarizzazioni), potrebbero offrire prezzi più alti proprio per potersi occupare anche delle emissioni, con relative ricche commissioni: Mario Draghi ha puntualizzato che – per un po’ – alle banche italiane non verranno chiesti nuovi interventi sugli Npl e relative coperture, ma il problema resta e in diversi istituti sono già partite le prime simulazioni. E non si esclude di partire con i veicoli di cartolarizzazione non appena le nuove regole saranno definite.


Autore: Marco Ferrando
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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