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Da Intesa, Unicredit e Ubi prestito ponte di 4 mld al Fondo salvabanche

Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca anticiperanno finanziamenti per complessivi 4 miliardi di euro (3,99 miliardi per la precisione) al Fondo di risoluzione delle crisi bancarie in attesa che venga completato il versamento da parte di tutte le banche del sistema del contributo straordinario necessario a capitalizzare il fondo stesso, cui da ieri fanno capo le quattro nuove “banche buone” (Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio,  Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti) e la bank bad cui sono stati conferiti i crediti in sofferenza.

“Le tre principali banche”, ha spiegato il consigliere delegato di Ubi, Victor Massiah, “stanno mettendo 1,33 miliardi a testa di affidamento al Fondo di risoluzione per permettere di intervenire immediatamente mentre il fondo aspetta di ricevere i contributi diretti di tutte le banche del sistema”.

Nel dettaglio, come si evince dal comunicato diramato da Intesa Sanpaolo,  le tre grandi banche anticiperanno 780 milioni a testa, nell’ambito di un finanziamento da 2,35 miliardi a brevissimo termine, che verrà infatti rimborsato dal Fondo nel corso del mese di dicembre 2015 con i contributi che saranno versati dalle varie banche del sistema.

Intesa, Unicredit e Ubi erogheranno poi un secondo finanziamento da 1,65 miliardi (550 milioni ciascuna) con scadenza a 18 mesi meno un giorno, a fronte del quale la Cassa Depositi e Prestiti “ha assunto un impegno di sostegno finanziario in caso di inadempienza del Fondo alla data di scadenza finanziamento”.

Per quanto riguarda l’importo del contributo straordinario per le singole banca, Intesa Sanpaolo ha fatto sapere che la quota di sua competenza sarà di 380 milioni di euro ante imposte. Tale uscita sarà contabilizzata nel conto economico del quarto trimestre 2015, in aggiunta ai 95 milioni relativi al contributo ordinario al Fondo per il 2015 già spesati nel primo semestre.

Unicredit ha fatto sapere che il contributo straordinario di propria competenza, anche in questo caso da registrare nel quarto trimestre 2015, sarà pari a 210 milioni di euro, che si andranno ad aggiungere ai 90 milioni di contributo ordinario già spesati nel primo semestre.

“Siamo riusciti per l’ennesima volta in maniera autonoma e senza aiuti di Stato a fare l’operazione”, ha commentato Massiah, “non possiamo essere soddisfatti per il semplice motivo che è una operazione comunque onerosa, però nei limiti della decenza va bene così”.


Autore: Andrea Di Biase
Fonte:

Milano Finanza

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