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L’Abi: nei primi 7 mesi prestiti alle imprese in aumento del 16%.

Ripartono i prestiti, con un’impennata delle nuove erogazioni alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, ma la rischiosità dei crediti continua a peggiorare con le sofferenze lorde che a luglio segnano un nuovo record.


E’ questo il quadro che emerge dal bollettino mensile dell’Abi nel quale si precisa come la raccolta bancaria sia risultata pari a 1.673,3 mld, in calo del 2,05% su base annua, mentre il totale dei prestiti sia stato pari a 1.825,264 mld (+0,62%). Prima dell’inizio della crisi – a fine 2007 – l’ammontare della raccolta bancaria era pari a circa 1.513 miliardi di euro (+160,6 miliardi dalla fine del 2007 a oggi), mentre quello dei prestiti era pari a 1.673 miliardi, segnando da allora un aumento in valore assoluto di oltre 152 miliardi di euro.
I prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontano a 1.410 miliardi di euro, segnando una variazione annua pari a -0,1%, il miglior risultato da aprile 2012 (-0,4% a luglio 2015; +0,8% nella media area euro a luglio 2015). A fine 2007, tali prestiti si collocavano a 1.279 miliardi, con un incremento nel periodo in valore assoluto di oltre 131 miliardi. Quindi tutte e tre gli aggregati degli impieghi mostrano un recupero rispetto al picco negativo registrato a novembre 2013. Se si considera la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a breve termine (fino a 1 anno) abbia segnato una variazione annua di -2,3% (-2,4% a luglio 2015), mentre quello a medio e lungo termine (oltre 1 anno) abbia segnato una variazione di +0,6% (+0,3% a luglio 2015).


I nuovi finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi sette mesi dell’anno un incremento di circa il 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili si è registrato un incremento annuo dell’82,2%. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 7 mesi del 2015, a circa il 27,7%. Nello stesso periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del 24,3%.
Le sofferenze lorde si attestano a luglio a 197,1 mld, in aumento di 1,3 mld rispetto a giugno scorso e circa 24,7 miliardi in più rispetto a fine luglio 2014 (+14,5% a/a). In rapporto agli impieghi, a luglio le sofferenze risultano pari al 10,3%, il valore più elevato dell’ultimo ventennio: a fine 1996 aveva raggiunto il 9,9%, (9% un anno prima; 2,8% a fine 2007, prima dell’inizio della crisi), valore che raggiunge il 17,1% per i piccoli operatori economici (15,3% a luglio 2014), il 17,4% per le imprese (14,8% un anno prima) e il 7,1% per le famiglie consumatrici (6,6% a luglio 2014).


Per quanto riguarda le sofferenze al netto delle svalutazioni, a luglio sono risultate pari a circa 84,8 miliardi di euro, in aumento rispetto a 84,2 miliardi del mese precedente. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente esse sono aumentate di circa 6,6 miliardi (+8,4% l’incremento annuo, in decelerazione rispetto al +8,7% di un anno prima). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato al 4,68% (4,62% a giugno 2015 e 4,30% a luglio 2014).
Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato ad agosto al 2,81% (2,75% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sempre ad agosto, il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,36%, minimo storico (3,39% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato al 2,06% (il valore più basso da maggio 2010), lo stesso valore del mese precedente (5,48% a fine 2007).


Fonte:

Italia Oggi

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