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Visco, Bankitalia: presto la bad bank

Il dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sulla bad bank “va finalizzato in tempi rapidi”. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, all’assemblea annuale dell’Abi, aggiungendo che “il protrarsi dell’incertezza su questa materia può disincentivare la finalizzazione di transazioni sul mercato”.

Il progetto per la creazione di una società specializzata per l’acquisto di crediti deteriorati “mira a riattivare meccanismi di mercato, non a porre rimedio, a carico della collettività, alle difficoltà di singoli intermediari”, ha proseguito Visco.   “Potrà anch’essa contribuire a ristabilire un adeguato flusso di credito e, per questa via, a sostenere la ripresa economica”, ha aggiunto.

Migliora l’andamento delle sofferenze bancarie. “Nel primo trimestre di quest’anno”,  ha detto  Visco, “il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è sceso al 2,4%; era del 2,6% nella media del 2014 e del 2,9% nel 2013. Il miglioramento”, spiega il numero uno di via Nazionale, “è attribuibile ai finanziamenti alle imprese, il cui tasso di ingresso in sofferenza è calato di sei decimi, al 3,9%. La flessione ha riguardato tutti i comparti. La qualità del credito resta peggiore per le imprese delle costruzioni e per le aziende del Mezzogiorno”.

Alla fine di marzo, rileva ancora Visco, “la consistenza delle sofferenze sul totale dei prestiti si attestava al 10,2% per il complesso dei gruppi bancari; quella dell’insieme dei crediti deteriorati al 17,9%. Il loro elevato ammontare”, ha  avvertito il governatore, “resta un freno all’offerta di finanziamenti; pone le banche italiane in una condizione di sfavore rispetto a quelle degli altri Paesi europei. Risente, oltre che della lunga recessione, dei vincoli e delle rigidità che costringono le banche italiane a detenere in bilancio i crediti deteriorati per un periodo assai più lungo che negli altri principali Paesi”.

Dopo il riordino delle popolari, è intervenuto poi Visco, “un altro importante passo da compiere è  la riforma delle banche di credito cooperativo”. L’integrazione in gruppi è necessaria per favorire l’accesso al mercato dei capitali a fronte degli elevati rischi di credito, accrescere la qualità della gestione, incrementare l’efficienza e contenere i costi, ha proseguito Visco.

Per realizzare la riforma, ha sottolineato il governatore, “sono necessari interventi legislativi che promuovano forme di integrazione basate sull’appartenenza a gruppi bancari, secondo schemi gia’ sperimentati da altri Paesi europei”.


Autore: Elena del Maso
Fonte:

Milano Finanza

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