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Unicredit, al cda il piano dismissioni

Uccmb, Pioneer, Kkr. Nell’ultimo cda dell’anno di UniCredit, convocato per oggi a Milano, si farà il punto sui grandi cantieri del gruppo.

Quelli in via di definizione nei prossimi giorni, cioè Uccmb, e quelli che richiederanno ancora qualche mese per gli ultimi approfondimenti necessari prima della firma, a partire da Pioneer. In realtà, si apprende, la riunione di oggi sarà dedicata essenzialmente a questioni di carattere tecnico, di compliance normativa: la fine dell’anno, insieme al varo della vigilanza unica europea di settore, hanno moltiplicato le pratiche sul tavolo del board.

Tuttavia, è probabile che il ceo Federico Ghizzoni dedichi almeno un’informativa ai dossier più importanti avviati quest’anno, seguiti insieme al cfo Marina Natale e al cro Alessandro Decio.

Anzitutto la cessione di Uccmb, la banca del gruppo specializzata nella gestione crediti problematici: «Le discussioni sono positive, quindi mi auguro di arrivare a una conclusione per fine anno o inizio del nuovo», ha detto Ghizzoni una settimana fa, e secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier resta in pista la possibilità che si chiuda tra oggi e le prossime due settimane, con l’opzione di un rush finale che consentirebbe di arrivare alla firma con Fortress-Prelios negli ultimissimi giorni dell’anno. Dopo oltre due mesi di trattative con la cordata che ha ottenuto l’esclusiva a ottobre, un’intesa di massima è stata raggiunta sul perimetro dell’operazione (la piattaforma di gestione dei crediti e uno stock di 2,5 miliardi di impieghi) nonché sul prezzo (rispettivamente 300 e 250 milioni), tuttavia la verifica di ogni singola posizione coinvolta avrebbe prolungato i tempi della due diligence.

Destinate a sforare al 2015, invece, le partite più innovative dal punto di vista industriale. Anzitutto il riassetto di Pioneer, che – destinato a culminare nella creazione di un polo globale – sta ponendo una serie di questioni di carattere operativo e regolamentare non di poco conto: i colloqui proseguono e la prima firma dell’accordo con i partner esteri è attesa per il primo trimestre .

Analogamente, prosegue il tavolo con Kkr, Alvarez&Marsal e Intesa per la newco specializzata nei crediti ristrutturati: più che sul sottostante (10-15 aziende sarebbero state individuate), i problemi sono essenzialmente di carattere tecnico, visto che si tratterebbe del primo soggetto ex articolo 107 operante in Italia (e in Europa) chiamato ad acquisire crediti ed emettere nuova finanza mantenendo separate le diverse posizioni; l’intenzione è comunque quella di procedere, e in queste settimane si sarebbero avviati i primi colloqui informali con le altre banche esposte sulle aziende interessante, in modo da coinvolgerle nelle singole parti dell’operazione. Sul tavolo resta anche il capitolo governance, con la preparazione del rinnovo consigliare previsto per la primavera prossima e i ritocchi allo statuto.

Si ripartirà il prossimo anno, prima con l’autovalutazione del consiglio attuale e poi, in parallelo, con la stesura del documento sulla composizione qualitativa e quantitativa ottimale e l’analisi di eventuali modifiche all’attuale assetto. Come noto, non è escluso che la banca possa decidere anche l’inserimento del voto plurimo per (tutti) gli azionisti stabili.


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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