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Credito alle imprese, Bankitalia: “In calo anche il prossimo anno”

I dati emersi dal Rapporto Bankitalia dipingono l’ennesimo scenario poco roseo per il Credito alle imprese: se da un lato il rallentamento della crescita e la bassa inflazione fanno aumentare notevolmente i rischi per la stabilità finanziaria, dall’altro non possono che acuirsi le difficoltà relative al mercato del credito.

Nel documento di Palazzo Koch emerge la paradossale fotografia dei mercati finanziari attuali: “ i soldi le banche li avrebbero anche, ma trovano poche buone occasioni per prestarli”. Dal secondo numero del Rapporto sulla stabilità finanziaria, che Banca d’Italia pubblica ogni sei mesi, si evince chiaramente che i prestiti alle imprese non finanziarie continueranno a diminuire anche nel 2015, nonostante si saranno pienamente dispiegate le misure annunciate da Mario Draghi e dalla Bce,  sebbene si legge diminuiranno “con una intensità progressivamente decrescente”.

La difficile congiunture economica sta colpendo duramente anche le famiglie, si registra, infatti, un aumento, che raggiungerà il 3,2% il prossimo anno, dei nuclei considerati “vulnerabili” , ossia quelle famiglie indebitate o rese finanziariamente fragili per effetto della stagnazione dei redditi.

Ricordiamo che per le famiglie eccessivamente indebitate si è aperta la possibilità del default controllato, di cui abbiamo già dettagliatamente parlato  http://www.creditvillage.it/notizie/famiglie-sopraffatte-dai-debiti-si-pu%C3%B2-optare-il-%E2%80%9Cdefault-controllato%E2%80%9D, si tratta in sintesi della volontà di Federconsumatori di rilanciare l’esdebitazione definitiva insita nella legge n 3/2012.

Ecco in sintesi, per tornare al nostro focal point, cosa emerge dal Rapporto Bankitalia: il protrarsi della fase di stagnazione avrebbe ripercussioni negative sul sistema finanziario e sui conti pubblici. Valori eccessivamente ridotti dell’inflazione rendono più difficoltoso il processo di riassorbimento del debito, pubblico e privato, e implicano un inasprimento delle condizioni monetarie, con effetti negativi su consumi e investimenti”.

Per quanto concerne i finanziamenti la contrazione riflette tuttora la debolezza del Paese, come attesta il documento ufficiale “Prosegue, pur attenuandosi, la contrazione dei prestiti, riflettendo la debolezza dell’economia. In base a nostre proiezioni, i prestiti alle società non finanziarie continuerebbero a diminuire anche nel 2015, seppur con un’intensità progressivamente decrescente. La contrazione dei mutui alle famiglie dovrebbe invece interrompersi già nel primo trimestre del prossimo anno”.

Potrebbe essere, comunque, questo l’inizio di un’inversione di tendenza che magari per il 2016 potrebbe far registrare un segno positivo anche per il credito alle Imprese?


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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