Banca Carige vende le assicurazioni per 310 milioni di euro. L’istituto ha raggiunto un accordo con Apollo Management Holdings per realizzare una partnership nel settore della bancassurance che prevede la cessione del 100% delle azioni detenute da Banca Carige nelle società Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova e la stipula di accordi di lunga durata per la distribuzione di prodotti assicurativi dei rami vita e danni tra la banca e tali società.
La cessione di queste partecipazioni avverrà a un prezzo complessivo di 310 milioni di euro, una cifra in linea con le attese degli analisti, che verrà corrisposto interamente per cassa, una volta completata l’operazione, la quale è subordinata all’autorizzazione delle autorità. Di conseguenza la chiusura del deal avverrà presumibilmente nel primo trimestre del 2015.
All’indomani dei test della Bce che ha indicato un ammanco di capitale di 813,4 milioni di euro, Carige ha così chiuso una delle prime cessioni attese. Ora dovrà dismettere alcuni asset nei settori del private banking, in particolare la Banca Cesare Ponti, e del credito al consumo come Creditis. Altre misure sul tavolo riguardano l’acquisto delle minorities delle banche controllate.
Per colmare la carenza di capitale emersa dagli esercizi della Bce il cda di Carige ha anche approvato un aumento di capitale da 500 milioni di euro. Se la Bce dovesse ritenere necessario un importo maggiore, l’istituto ligure si è già assicurato l’impegno di Mediobanca a pre-garantire un’operazione fino a 650 milioni.
Piazzetta Cuccia è esposta per circa 60 milioni di euro nei confronti della Fondazione Carige, che possiede adesso il 18,9% della banca, quota ridotta dopo il collocamento con il quale l’ente, in crisi di liquidità, è riuscito a ottenere i mezzi finanziari adeguati a seguire la ricapitalizzazione.
Ora vorrebbe scendere al 10% e non sarebbe disposta a dare il via libera in assemblea al nuovo aumento di capitale di Carige. Non manca anche chi parla di una possibile azione di responsabilità nei confronti dei vertici della banca dopo che l’ad, Pietro Montani, pochi giorni prima del responso dei test della Bce avrebbe assicurato un deficit di capitale massimo di 200 milioni di euro. In borsa, a seguito della cessione degli asset assicurativi, il titolo Banca Carige ha accelerato al rialzo (+4,41% a 0,0805 euro), rimbalzando dopo il tonfo del 17% circa della vigilia.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza
Banca Carige vende le assicurazioni per 310 milioni di euro. L’istituto ha raggiunto un accordo con Apollo Management Holdings per realizzare una partnership nel settore della bancassurance che prevede la cessione del 100% delle azioni detenute da Banca Carige nelle società Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova e la stipula di accordi di lunga durata per la distribuzione di prodotti assicurativi dei rami vita e danni tra la banca e tali società.
La cessione di queste partecipazioni avverrà a un prezzo complessivo di 310 milioni di euro, una cifra in linea con le attese degli analisti, che verrà corrisposto interamente per cassa, una volta completata l’operazione, la quale è subordinata all’autorizzazione delle autorità. Di conseguenza la chiusura del deal avverrà presumibilmente nel primo trimestre del 2015.
All’indomani dei test della Bce che ha indicato un ammanco di capitale di 813,4 milioni di euro, Carige ha così chiuso una delle prime cessioni attese. Ora dovrà dismettere alcuni asset nei settori del private banking, in particolare la Banca Cesare Ponti, e del credito al consumo come Creditis. Altre misure sul tavolo riguardano l’acquisto delle minorities delle banche controllate.
Per colmare la carenza di capitale emersa dagli esercizi della Bce il cda di Carige ha anche approvato un aumento di capitale da 500 milioni di euro. Se la Bce dovesse ritenere necessario un importo maggiore, l’istituto ligure si è già assicurato l’impegno di Mediobanca a pre-garantire un’operazione fino a 650 milioni.
Piazzetta Cuccia è esposta per circa 60 milioni di euro nei confronti della Fondazione Carige, che possiede adesso il 18,9% della banca, quota ridotta dopo il collocamento con il quale l’ente, in crisi di liquidità, è riuscito a ottenere i mezzi finanziari adeguati a seguire la ricapitalizzazione.
Ora vorrebbe scendere al 10% e non sarebbe disposta a dare il via libera in assemblea al nuovo aumento di capitale di Carige. Non manca anche chi parla di una possibile azione di responsabilità nei confronti dei vertici della banca dopo che l’ad, Pietro Montani, pochi giorni prima del responso dei test della Bce avrebbe assicurato un deficit di capitale massimo di 200 milioni di euro. In borsa, a seguito della cessione degli asset assicurativi, il titolo Banca Carige ha accelerato al rialzo (+4,41% a 0,0805 euro), rimbalzando dopo il tonfo del 17% circa della vigilia.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza