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Abi: valutazioni Bce non semplici, probabile volatilità sui mercati

I risultati dei test della Banca centrale europea sulla qualità degli attivi di 131 banche europee non saranno di facile interpretazione ed è possibile una risposta volatile da parte dei mercati, secondo il direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini. Domenica la Bce comunicherà quali banche non hanno superato l’esercizio e la carenza di capitale di ciascun gruppo bancario a fine 2013.

I risultati degli esami Bce per le banche italiane “devono essere interpretati: eventuali carenze a fine 2013 vanno poi consolidate con le azioni già fatte dalle banche italiane che hanno fatto aumenti di capitale per quasi 11 miliardi di euro quest’anno”, ha affermato oggi Sabatini, interpellato a margine del convegno di Nemetria su Etica ed Economia.

Oltre agli aumenti effettuati quest’anno, ha precisato Sabatini, bisogna considerare le misure nazionali che possono essere considerate per colmare i deficit, con riferimento alle altre misure prese dalle banche e che saranno comunicate domenica dalla Banca d’Italia dopo i risultati diffusi dalla Bce. Secondo il direttore generale dell’Abi “le valutazioni non sono semplici e un po’ di volatilità si potrà avere”.

Gli ultimi rumor indicano una bocciatura per Banca Carige e Mps. Entrambi i titoli stanno però rimbalzando con forza in borsa dopo un avvio debole. Il primo sale del 4,13% a 0,0933 euro, recuperando terreno dopo una settimana di passione per l’incertezza sull’esito degli stress test. Il titolo ha segnato lo scorso 16 ottobre un nuovo minimo storico a 0,084 euro, portando al 70,8% la perdita dal top 2014 del 2 aprile a 0,2878 euro.

Mentre Mps schizza dell’8,80% a 0,983 euro. Gli investitori scommettono che l’istituto senese, una delle banche più problematiche della zona euro, “possa passare i test europei con meno problemi di quanto si pensasse inizialmente”, osserva Vincenzo Longo, strategist di Ig. Un altro trader parla di ricoperture. Da inizio mese l’azione ha perso più del 13% del suo valore, quasi il doppio dell’indice delle blue chip italiane.

“Osserviamo che, oltre a una nuova ricapitalizzazione e/o vendita di asset, i deficit di capitale che potrebbero emergere dagli stress test potrebbero essere eliminati attraverso strumenti ibridi non diluitivi, come i bond additional Tier 1, anche se con un limite massimo dell’1% di asset ponderati per il rischio, pari a circa 800 milioni di euro nel caso di Mps e a 200 milioni di euro nel caso di Banca Carige”, osservano gli analisti di Icbpi.

Uno di questi strumenti è stato recentemente emesso da Unicredit, ha avuto un livello di rating “investment grade”, con una cedola del 6,75%. Dopo essere crollate di oltre il 30% in tre mesi, “Mps e Banca Carige sembrano già scontare nei prezzi un esito negativo nei test condotti dalla Bce, sono infatti scambiate a circa il 40% rispetto al tangible book value contro una media europea del 90% e una media delle banche italiane di circa il 70%”, precisano gli esperti di Icbpi.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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