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Debiti p.a. in alto mare

Ammontano a circa 10 miliardi i debiti in conto capitale della pubbliche amministrazioni ancora da pagare. La stima è dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, che in un studio diffuso ieri ha ricostruito lo stock di passività ancora in essere partendo dai fabbisogni evidenziati da regioni, province e comuni per accedere alle deroghe al Patto di stabilità interno previste dal decreto “sblocca Italia” (dl 133/2014).


A fine settembre, circa 1.000 enti territoriali hanno presentato richiesta di allentamento del Patto per un ammontare pari circa 1,1 miliardi di euro. A fronte di 200 milioni di euro disponibili, il Mef ne ha assegnati 175,9 milioni di euro. Quindi, rimangono ancora da pagare circa 922 milioni: tale cifra, tuttavia, fotografa solo parzialmente il problema dei mancati pagamenti. Come evidenza l’Ance, infatti, le richieste presentate non includono alcune poste rilevanti, come i debiti relativi a mancati trasferimenti da altre amministrazioni o gli spazi necessari per utilizzare appieno le anticipazioni di liquidità assegnate da Cassa depositi e prestiti in base al dl 66/2014.
A questo fabbisogno, si aggiungono poi i debiti maturati dagli enti e società partecipate dagli enti territoriali, dai Ministeri e da altre amministrazioni prima del 31 dicembre 2013. In tutto, si tratta di circa 3-4 miliardi di debiti arretrati di parte capitale a fine 2013 rimangono ancora senza una soluzione. Da ultimo, occorre considerare le spese accumulate nel corso degli ultimi mesi, per un totale complessivo stimato da Ance in circa 10 miliardi di euro.


Autore: Matteo Barbero
Fonte:

Italia Oggi

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