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Si arresta la caduta dei prestiti: +0,6% nei primi otto mesi

Sarà un rimbalzo tecnico piuttosto che un confronto favorevole, di fatto, nei primi otto mesi dell’anno, lo scivolamento delle erogazioni di prestiti per il credito al consumo è terminato, anzi si è riaffacciata una timida crescita: +0,6% a 30,67 miliardi e con un numero di operazioni del +5,7% a circa 103 milioni.


«Sono piccoli segnali, un timido raggio di sole – osserva Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin – ma il segno positivo non modifica sostanzialmente una situazione difficile, caratterizzata da una domanda di credito debole. Soprattutto manca una domanda di qualità: in passato c’era una domanda dettata dal bisogno che non trovava risposta a causa dell’incertezza della restituzione. Oggi è anche peggio». Rispetto ai 60,6 miliardi erogati dal sistema nel 2008, quest’anno ci si assesterà sotto i 45. «In cinque anni è sparito un quarto dell’erogato» aggiunge Piano Mortari.


Il credito al consumo finanzia persone fisiche e famiglie che intendono acquistare un bene (dall’auto alle vacanze fino alla ristrutturazione della casa) mediante prestiti con rateizzazione dei pagamenti.
Secondo i dati dell’Osservatorio Assofin, da gennaio ad agosto 2014, i prestiti personali (quelli che si ottengono direttamente in banca o presso la società finanziaria) sono arretrati dell’1,9% a 10,3 miliardi; quelli finalizzati (richiesti presso il concessionario auto o il negozio) sono saliti dell’1,8% a 8,8 miliardi, con gli autoveicoli a suonare la carica: +6,3%. In crescita anche le carte rateali, +4,3 a 8,7 miliardi mentre cede ancora terreno la cessione del Quinto, -4%.


L’importo medio delle operazioni è in lieve crescita: i prestiti personali e i finalizzati per l’auto si sono assestati intorno agli 11.300 euro mentre la cessione del Quinto ha registrato un erogato medio di 16.300 euro.
E il futuro? «Dipende – conclude Piano Mortari – dalle variabili macroeconomiche: se il governo saprà dare più potere d’acquisto alle famiglie o anche dagli investimenti europei».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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