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Agevolazioni per l’innovazione tecnologica anche con il finanziamento leasing

Il 25 luglio scorso, il direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico ha decretato l’apertura del primo bando per la concessione di agevolazioni ai sensi del nuovo Fondo per lo Sviluppo Sostenibile che sostituisce il Fondo per l’Innovazione Tecnologica.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate dalle ore 10.00 del 30 settembre 2014 attraverso il sistema telematico messo a disposizione dal Ministero e saranno accettate sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione. Ciò significa che le domande che saranno inviate nel giorno in cui si verificherà l’esaurimento dei fondi disponibili saranno ammesse sulla base della posizione assunta nell’ambito di una graduatoria di merito.

Il provvedimento agevola progetti pluriennali di Sviluppo Sostenibile, di durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi, contenenti anche attività di Ricerca Industriale e volti alla realizzazione di nuovi prodotti o processi produttivi o ad apportare sostanziali miglioramenti a prodotti e processi esistenti.

Sono ammissibili i costi del personale tecnico coinvolto nel progetto, le consulenze tecniche, l’acquisto di attrezzature e i materiali consumati nell’ambito del progetto anche per la realizzazione di prototipi non commercializzabili. Sono inoltre finanziabili spese generali per un importo massimo del 50% del costo del personale. Il totale dei costi ammissibili non può essere inferiore a € 800.000 e non superiore a € 3.000.000.

Possono presentare la domanda le aziende che svolgono attività industriale di produzione di beni e servizi, aziende di trasporto, le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale, le imprese artigiane di produzione di beni e i centri di ricerca con personalità giuridica. I progetti possono essere svolti anche congiuntamente da più soggetti collegati da contratti di rete o altre forme contrattuali di collaborazione. In tal caso possono partecipare al progetto anche organismi di ricerca.

L’agevolazione prevista consiste in un finanziamento senza garanzie ad un tasso non inferiore allo 0,8% concesso direttamente dal Ministero per una durata massima di 8 anni oltre ad un periodo di preammortamento fino a 3 anni. L’importo del finanziamento è pari al 60% dei costi ammissibili per le Piccole Imprese, del 50% per le Medie Imprese e del 40% per le Grandi Imprese.

Sono stati stanziati fondi per € 300.000.000 che, secondo le previsioni del Ministero, permetteranno di finanziare 340 progetti dei quali 204 presentati da PMI che avranno a loro disposizione una quota minima del 60% del totale dei fondi.

Per molti ma non per tutti

Per poter accedere alle agevolazioni è richiesto che dall’ultimo bilancio approvato (o la dichiarazione dei redditi se società di persone o ditte individuali) si possa desumere un importo dei flussi di cassa prodotti almeno pari alle rate del finanziamento agevolato.

Viene quindi applicata la seguente formula:

Cflow ? 0,8 x (CFa/N)

Dove:

  • Cflow indica la somma del risultato prima delle imposte e gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali (B10A e B10B del bilancio IV direttiva CE)
  • CFa indica l’importo del finanziamento agevolato
  • N indica il numero di anni di ammortamento del finanziamento (massimo 8)

L’importo minimo del progetto deve essere di € 800.000 e  il finanziamento agevolato, per una Piccola Impresa è del 60% dei costi ammissibili, quindi il finanziamento minimo ottenibile ammonta a € 480.000. Considerando una durata dell’ammortamento di 8 anni, l’ultimo bilancio depositato dalla richiedente deve presentare un flusso di cassa di almeno € 48.000 per poter presentare la domanda di agevolazioni.

Nel caso in cui l’ultimo bilancio non raggiungesse tale limite l’azienda può presentare domanda di agevolazione solo per progetti cointestati nei quali la quota di partecipazione può essere limitata ad una percentuale del progetto nel limite minimo del 10% dell’importo complessivo.

Oltre al limite del cash flow, la normativa prevede quattro indicatori di tipo economico finanziario da  calcolare per gli ultimi due bilanci depositati (da dichiarazione dei redditi in mancanza del bilancio).

Viene calcolato l’indice di copertura finanziaria delle immobilizzazioni, l’indice di indipendenza finanziaria, l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato e l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato. Alla media di ogni indicatore per gli ultimi due bilanci (o sui parametri dell’ultimo bilancio in caso di start up che ha depositato un solo bilancio) viene attribuito un punteggio che, sommati, deve raggiungere il livello minimo di 17 punti, pena l’inammissibilità del progetto.

Nel caso di progetti cointestati il punteggio viene calcolato come media dei punteggi calcolati sui bilanci di tutti i proponenti quindi, l’azienda che si trova nell’impossibilità di presentare un progetto a causa di tale limitazione può comunque presentare domanda di agevolazioni congiuntamente ad altre aziende con parametri migliori.

Sul sito www.fondocrescitasostenibile.it, gestito da ConCredito, è disponibile un utile software per la verifica dell’ammissibilità in funzione dei parametri di tipo economico/finanziario dell’azienda che intende richiedere le agevolazioni.

Finanziamento dei costi del personale

A trarre il massimo vantaggio dalle agevolazioni per progetti di ricerca sono le aziende già strutturate con un ufficio tecnico o con un laboratorio.

Lo strumento agevola le attività necessarie per ottenere nuovi prodotti o processi produttivi o, quantomeno, sostanziali miglioramenti agli stessi. Risulta quindi intuitivo che la principale voce di spesa che compone il progetto è il costo per il personale tecnico impiegato nelle attività di ricerca.

In tal senso la normativa permette una buona elasticità nella scelta delle forme contrattuali, sono agevolati i costi per il personale dipendente ma anche quelli per contratti a progetto o per interinali ed anche per assegnisti di ricerca, a condizione che partecipino al progetto prestando la loro opera nell’unità locale dell’azienda richiedente in cui si svolge il progetto.

Il costo ammissibile viene calcolato considerando il costo effettivo annuo lordo calcolato sottraendo alla retribuzione effettiva annua lorda maggiorata degli oneri di legge o contrattuali, anche differiti i compensi per lavoro straordinario e le diarie per le trasferte.

Tale costo viene poi diviso per il numero di ore lavorative annue per la categorie di appartenenza del dipendente secondo i contratti di lavoro per calcolare il costo orario che viene poi moltiplicato per le ore lavorate dal singolo dipendente per attività del progetto, senza distinzione tra ore normali e straordinarie.

Sono inoltre ammissibili spese generali nel limite massimo del 50% del costo del personale rendicontato per ogni Stato Avanzamento Lavori a condizione che tali spese siano contenute nell’ultimo bilancio approvato.

Il Fondo Crescita Sostenibile e il leasing

Tra le spese ammissibili ai progetti di ricerca e sviluppo figurano i costi per le attrezzature da utilizzare per il progetto di ricerca. La normativa prevede dei criteri per la determinazione dei costi ammissibili nel caso in cui le attrezzature vengano acquistate attraverso un contratto di leasing.

In particolare, sono ammessi alle agevolazioni esclusivamente i canoni pagati nel corso del progetto al netto degli interessi e delle altre spese del contratto quali, ad esempio, oneri assicurativi, costi di rifinanziamento, ecc.

Per la rendicontazione dei costi è necessaria la seguente documentazione:

  • Contratto di leasing
  • Documentazione attestante l’avvenuto pagamento delle rate che, come tutti i pagamenti per il progetto, dovrà avvenire con bonifico che nella causale dovrà riportare i riferimenti al Decreto MISE 20/06/2013
  • La ricevuta della società di leasing con evidenza della “quota capitale” pagata.

Il contratto di leasing è ammissibile solo se stipulato successivamente all’avvio del progetto e deve avere una durata almeno pari alla vita utile del bene acquistato ovvero l’obbligo di riscatto alla scadenza del contratto.

Non sono ammessi costi relativi a contratti di lease-back.


Autore: Gabriele Chiocchetti
Fonte:
Redazione Credit Village

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