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Boom nuda proprietà: il nuovo business in tempo di crisi

La nuda proprietà, formula sconosciuta fino a pochi anni fa, è divenuta oggi un fenomeno molto diffuso e ricercato nonostante la scia del crollo delle compravendite del mercato immobiliare.

I dati del 2013 diffusi dall’Agenzia delle Entrate parlano di 21 mila contratti di nuda proprietà, cifra che, in termini percentuali, corrisponde al 10% del totale delle compravendite. La percentuale per questa tipologia di contratto è tornata ad essere la stessa del 2004.

Gli esperti del settore evidenziano un vero e proprio boom negli ultimi anni. Perché?

Le ragioni cardine di questa vera e propria impennata è da ricercare nella crisi economica che ha portato buona parte della popolazione a cercare nuove fonti di liquidità. Ma se in passato a questo tipo di pratica si avvicinavano soprattutto gli anziani, che pur mantenendo il diritto di usufrutto acquisivano la liquidità necessaria per vivere dignitosamente, oggi al business della nuda proprietà si affacciano anche i giovani.

Continua a crescere il numero di coppie nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni che utilizzano la nuda proprietà per sanare debiti o perché sono rimasti senza lavoro e dunque senza reddito.

Il mercato della nuda proprietà attira anche a molti investitori in possesso di liquidità e a caccia del buon affare: questa formula nel tempo è risultata essere una pratica d’investimento puro che, secondo gli esperti del settore, può portare anche a rendimenti a due cifre.

«In questa fase di mercato, in cui dopo la diminuzione dei prezzi del 10-15% dal 2008, ci si attende una ripresa del mercato, si può aggiungere allo sconto sul prezzo iniziale, anche la presa di beneficio del mercato in ripresa nel medio-lungo periodo – dice Daniela Percoco, Responsabile Research & Development and Training di Reag – Real Estate Advisory Group –Quindi i rendimenti di un investimento in un’ottica di medio periodo, potrebbero essere anche a due cifre».

Quali sono i pro e i contro per chi compra?

Per prima cosa va definito il prezzo che sarà chiaramente vantaggioso per chi acquista. Il ribasso sulle quotazioni di mercato dipenderà da diverse concause: il valore dell’immobile, nella pratica della nuda proprietà, va calcolato infatti sulla base:

  1. della quotazione dell’immobile,
  2. sull’età di chi vende;
  3.  sul numero di usufruttuari.

Chi compra diverrà proprietario completamente solo alla morte di tutti gli usufruttuari, il valore è calcolato (deprezzato) in base a delle tabelle ministeriali che si basano sull’età del o degli usufruttuari.

Quali sono i pro e i contro per chi vende?

Chi cede la nuda proprietà potrà godere oltre che di una somma in contanti anche della possibilità di restare a vivere nella propria abitazione o affittare il proprio immobile.

Gli svantaggi sono invece  da ricercarsi nei costi, tasse e spese ordinarie, che restano infatti a carico dell’usufruttuario.

Chi acquista generalmente una casa in nuda proprietà?

 Spesso l’acquirente è un padre di famiglia che acquista con la consapevolezza di fare oggi un investimento di medio-lungo periodo e un domani avere un’abitazione per il proprio figlio.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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