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Crevit Italia: cos’è la moneta complementare, come funziona e chi può accedervi

Crevit, come afferma Marco Melega, CEO di Crevit Italia, “è una moneta complementare volta a favorire la rinascita dell’economia reale e che si propone come opportunità di credito e di maggiore immediata liquidità per aziende e privati”

In un momento di crisi e dove la liquidità langue questo di Crevit ci è parso un progetto ambizioso o quanto meno interessante e per questa ragione abbiamo quindi cercato di capire più a fondo di che cosa si tratta, come funziona e come si può accedere allo strumento della moneta complementare.

Crevit, spiega, Melega “nel pieno rispetto del mercato, rappresenta sicuramente una novità che ha già raggiunto un primato: è stata la prima iniziativa ad applicare logiche di marketing di prodotto allo strumento “moneta complementare”, innescando curiosità e sensibilizzazione di massa sul tema. Inoltre, la piattaforma Crevit ha un pregio: è accessibile gratuitamente, per favorire l’approccio al “nuovo” da parte dell’utenza”

Di cosa si tratta?

Si può comprare o vendere con  moneta virtuale, ad esempio facendo un Fido Crevit, da ripagare entro 24 mesi operando all’interno del sistema vendendo dei beni o servizi oppure partecipando a dei programmi promozionali. La registrazione e la permanenza all’interno del sistema sono gratuite, Crevit percepisce delle commissioni solo al raggiungimento di determinati obiettivi.

Andiamo con ordine.

Per partecipare al sistema Crevit é sufficiente registrarsi al sito, con la registrazione si apre autonomamente anche un conto. Una volta iscritto l’utente ha già la facoltà di guardarsi intorno e di scegliere tra beni ed servizi offerti nel marketplace.

Qualora trovasse qualcosa di suo gradimento può chiedere un anticipo in moneta complementare attraverso una funzionalità che trova all’interno. Il sistema fa una rapida verifica e se non appaiono grosse criticità come delle insolvenze estese, in qualche minuto restituisce la disponibilità di moneta complementare richiesta, con la quale l’utente può comprare ciò che desidera. Per questa operazione l’utente pagherà il 5% della somma ricevuta a Crevit Italia, e dovrà corrisponderlo in euro. Un Crevit vale 1 euro, dunque l’utente pagherà la commissione a Crevit Italia in euro, se richiede 100 Crevit dovrà pagarne 5 euro.

Per spiegare nel dettaglio come funziona Crevit usufruiamo le domande che Marco Delugan di Soldionline ha utilizzato intervistando Marco Melega e ne parafrasiamo le risposte.
 

Il fido dovrà essere rimborsato?

Assolutamente sì entro un massimo di 24 mesi, per farlo ci sono più modi:

  1. l’utente può pubblicare a sua volta offerte di beni o servizi per poter ottenere così monete complementare che gli consentirà di ripagare il fido,
  2. oppure può vendere le proprie competenze professionali,
  3. Può guadagnare Crevit partecipando a programmi promozionali (come ad esempio portando altri utenti nel sito)


E chi non riesce a rimborsare il fido?  

Il Fido può essere rinnovato, oppure se si presentano condizioni estreme come una società in liquidazione che deve chiudere, oppure un cliente che non può più accedere al circuito, si può scendere a dei compromessi. Ossia, l’utente che non riesce più a pagare il fido precedentemente richiesto può mettere a disposizione di Crevit un oggetto da vendere che abbia un valore sufficiente a coprire il debito contratto, in questo caso Crevit cercherà di promuovere l’acquisto del bene o di sanare il debito in denaro attraverso dei piani di rientro.


Quante volte può essere rinnovato un fido?

Anche all’infinito se l’utente è affidabile, perché se il proprio rating interno è buono e l’utente è attivo a Crevit conviene rimanga nel sistema per sempre. Se invece l’affidabilità creditizia degli utenti è pessima: “l’utente ha perso dei soldi, li ha presi e poi è sparito, allora quello che possiamo offrire e solo un piano di rientro, anche in euro, che copra il debito contratto. Perché se ha acquistato, ha contratto un debito con chi gli ha venduto in bene o il servizio.”


Crevit Italia come guadagna?

Attraverso due commissioni: “Commissione go” ossia quella che incide per il 5% della disponibilità anticipata, di cui abbiamo accennato prima

“Commissione Goal “che incide il 2% e che viene addebitata se un’operazione va a buon fine, come suggerisce il termine Goal. In sostanza quando un utente riceve un accredito da parte di un altro in moneta complementare, paga una commissione in euro.

Può farci un esempio di operatività su Crevit? Riportiamo fedelmente dal sito http://abcrisparmio.soldionline.it/guide/altra-economia/come-funziona-crevit-comperare-senza-denaro)

“Una persona vede un giubbotto da 300 Crevit, che equivalgono a 300 euro, chiede un fido di 300 e lo ottiene pagando solo 15 euro a Crevit, con quei 300 euro acquista il giubbotto spendendo solo 15 euro. A Questo punto dovrà iniziare ad operare all’interno del sistema – vendendo beni o servizi e partecipando a programmi promozionali – per guadagnare i 300 Crevit da ridare a Crevit stesso. Tenga conto che il costo del fido è inferiore a quello che un esercente pagherebbe per la gestione di una carta di credito”.

Vi occupate anche della logistica di questi scambi?

No il rapporto è diretto tra gli utenti che devono decidere cosa comprare o vendere interfacciandosi responsabilmente gli uni con gli altri, ma se qualcosa va storto, Crevit interviene. E qualora un operazione non dovesse andare a buon fine per scorrettezza da parte di un utente, quello danneggiato dovrà solo dimostrare che il bene non gli è stato consegnato, seguendo le procedure predefinite dal sistema, e vedrà ripristinata la situazione precedente e non perderà alcun Crevit.

Chi agisce scorrettamente nel sistema viene inserito in una black list che gli impedirà in tutto o in parte l’accesso alla piattaforma. Commettendo scorrettezze gravi o a seguito di pendenze il contratto può essere rescisso.

 

Noi vi abbiamo fornito alcuni elementi per farvi un’idea. Voi sareste disponibili a comprare e a vendere su Crevit Italia o la moneta complementare non vi ha convinto e preferite continuare ad utilizzare quella tradizionale?


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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