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Intesa, prossime settimane accordo con Kkr su sofferenze

Intesa Sanpaolo conta di chiudere nelle prossime settimane la trattativa in corso con il fondo americano Kkr per la cessione dei crediti in fase di ristrutturazione. “Siamo in uno stadio molto avanzato, nell’arco delle prossime settimane contiamo di chiudere l’accordo”, ha anticipato oggi l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, al termine dell’assemblea di Bankitalia.
 
Lo scorso 22 aprile Intesa, Unicredit, Kkr e Alvarez & Marsal hanno firmato un memorandum of understanding con lo scopo di “realizzare una soluzione innovativa per ottimizzare le performance e massimizzare il valore di un selezionato portafoglio di crediti in ristrutturazione attraverso la gestione attiva degli asset e l’apporto di nuove risorse finanziare”. La consistenza dei crediti che le due principali banche italiane dovrebbero conferire nella newco sarebbe attorno ai due miliardi di euro, ma la dotazione potrebbe aumentare nel corso del tempo.

Anche l’ad di Unicredt, Federico Ghizzoni, ha confermato che il progetto va avanti. “I tempi previsti”, ha precisato ai microfoni di Class-Cnbc, “erano di qualche mese”. Inoltre, oltre alle trattative cn Kkr, “stiamo lavorando alla vendita di crediti deteriorati. Spero di poter annunciare qualcosa già in questo trimestre”.

Intanto in borsa il titolo Intesa Sanpaolo si rafforza (+1,23% a quota 2,466 euro) complice il fatto che non è tra le 82 banche europee di cui Moody’s ha tagliato l’outlook. Per quanto riguarda quelle italiane, l’agenzia di rating ha abbassato da stabile a negativo l’outlook di quattro banche: Unicredit, Banco Popolare, Iccrea BancaImpresa e Banca Italease, mentre ha confermato l’outlook stabile sul rating di Intesa Sanpaolo.


Un  recente roadshow con il management delle banche ha rafforzato la visione positiva di Equita sul settore perché è emerso un outlook confortante sulla performance operativa dei prossimi trimestri e sui risultati dell’asset quality review/stress test. “Registriamo maggiore propensione per il rischio soprattutto sui mutui retail e crescite a due cifre nella nuova produzione: dal +10% di Bper al +40% di Ubi Banca, confermata anche nel secondo trimestre”, si legge in una nota di Equita.

Lo stock di mutui a fine anno potrebbe essere piatto e la stima degli analisti della sim sui prestiti di quest’anno a -2% potrebbe risultare pessimistica. L’outlook sui volumi per i segmenti corporate e piccole e medie imprese resta invece debole. I nuovi mutui sono rinnovati a spread 100-150 punti base più elevati rispetto a quelli in scadenza nonostante una maggiore competizione sui prezzi. L’outlook dello spread e del net interest income dovrebbe essere più favorevole del previsto.

Ubi Banca e Unicredit dovrebbero registrare la più forte accelerazione negli impieghi, Intesa Sanpaolo si attende invece un maggior contributo dalla riduzione del costo del funding. Confermato il rallentamento dei flussi di crediti problematici, è atteso un consolidamento tra le banche di medie dimensioni nel 2015. I prossimi catalizzatori positivi dovrebbero essere i risultati del secondo trimestre ad agosto e l’asset quality review a ottobre. Le best pick della sim restano Unicredit, Bpm, Mps, Mediobanca e Creval.

 

 


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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