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L’Italia da luogo dei sogni per gli immigrati a Paese di emigranti

L’ Italia nel 2014 verrà ricordato come il Paese di emigranti, più italiani lasciano l’Italia rispetto agli stranieri che vi arrivano. Cosa significa? L’Italia sembra non essere più una meta ambita né dagli stranieri né dagli stessi italiani che fuggono via per cercare lavoro e fortuna altrove.


La Caritas Migrantes afferma che il 2014 sarà senza ombra di dubbio il primo anno a saldo migratorio negativo, la bilancia tra gli stranieri che arrivano in Italia e chi la lascerà, penderà inesorabilmente verso i secondi, si calcola uno scarto di almeno 20 -30 mila persone, un dato statisticamente importante, perché da decenni non si verificava una situazione simile.

Complice la crisi e l’assenza di opportunità lavorative molti sono tornati ad emigrare come avveniva negli anni 60-70. Quest’anno sono previsti 30 mila arrivi per ragioni lavorative e 100 mila partenze, i numeri potrebbero addirittura essere sottostimati, si basano infatti su statistiche ufficiali, come l’Aire (anagrafe residenti estero), fuori dai conteggi restano quindi tutti coloro che non hanno mutato la propria residenza, mantenendola in Italia.


La conferma della poca attrattività dell’Italia agli occhi degli stranieri giunge purtroppo da Ferruccio Pastore, direttore del Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione, che spiega “La capacità attrattiva dell’Italia è certamente diminuita, anche perché la crisi qui ha penalizzato gli immigrati più degli italiani, La domanda di lavoro immigrato esiste ancora, ma oggi è in parte assorbita da stranieri che sono già in Italia e hanno perso il lavoro. Per chi arriva da fuori, quindi, le opportunità si sono ridotte».

Chi lascia più frequentemente l’Italia? L’Aire lo scorso hanno ha stilato l’identikit di chi emigra:
40enni, nessuna differenza di genere statisticamente rilevante, il 50% possiede un titolo di studio medio alto (diploma-laurea), l’altro 50% titoli bassi, quindi anche chi è alla ricerca di manodopera tende ad espatriare, si cerca lavoro e non solo fortuna, esattamente come accadeva decenni fa.


Dove si preferisce andare? La meta ambita resta l’Europa, molti italiani confidano che l’esperienza fuori dal proprio paese di origine sia una parentesi, l’obiettivo di molti è quello, in caso di tempi migliori, di rientrare.

Ma alcuni iniziano a guardare anche all’Est, boom di emigrazioni verso Romania, Ungheria, Polonia, Russia. Aumentati moltissimo gli italiani che vivono a Budapest e Mosca, anche l’Asia vede un aumento del 20% di Italiani .


Insomma da terra di grandi sogni per gli stranieri a terra da cui gli stessi italiani fuggono, il lavoro sembra ormai da cercare sempre più lontano da casa. Cosa diranno i dati per il 2015? Sarà confermato il saldo migratorio negativo o l’Italia tornerà ad essere, come in passato, una meta ambita?

 

 


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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