Le pubbliche amministrazioni che pagano in ritardo i fornitori non potranno più assumere dipendenti a nessun titolo (co.co.co. compresi) e se hanno in corso procedure di stabilizzazione di precari dovranno interromperle.
La regola, che si applica a tutte le p.a. centrali e locali e prevede solo uneccezione per gli enti del Servizio sanitario nazionale, è contenuta nel ddl sul pagamento dei debiti p.a. che il consiglio dei ministri ha iniziato a esaminare mercoledì. In attesa che il governo Renzi sveli definitivamente le carte sulle risorse messe in campo per chiudere gli arretrati del 2012 e iniziare il pagamento dei debiti maturati dalle p.a. nel 2013 (la bozza di ddl abbonda di omissis in proposito e le poche cifre disponibili si ricavano dalla relazione di accompagnamento), il provvedimento contiene molte norme più strettamente «ordinamentali» volte a prevenire laccumulo di un ulteriore debito monstre come quello che attualmente Bankitalia stima in 90 miliardi di euro (di cui 22 sono stati pagati per effetto del dl 35/2013).
Autore: Francesco Cerisano
Fonte:
Italia Oggi
Le pubbliche amministrazioni che pagano in ritardo i fornitori non potranno più assumere dipendenti a nessun titolo (co.co.co. compresi) e se hanno in corso procedure di stabilizzazione di precari dovranno interromperle.
La regola, che si applica a tutte le p.a. centrali e locali e prevede solo uneccezione per gli enti del Servizio sanitario nazionale, è contenuta nel ddl sul pagamento dei debiti p.a. che il consiglio dei ministri ha iniziato a esaminare mercoledì. In attesa che il governo Renzi sveli definitivamente le carte sulle risorse messe in campo per chiudere gli arretrati del 2012 e iniziare il pagamento dei debiti maturati dalle p.a. nel 2013 (la bozza di ddl abbonda di omissis in proposito e le poche cifre disponibili si ricavano dalla relazione di accompagnamento), il provvedimento contiene molte norme più strettamente «ordinamentali» volte a prevenire laccumulo di un ulteriore debito monstre come quello che attualmente Bankitalia stima in 90 miliardi di euro (di cui 22 sono stati pagati per effetto del dl 35/2013).
Autore: Francesco Cerisano
Fonte:
Italia Oggi