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Si stabilizza la crescita delle sofferenze

 

Continua a crescere, ma quanto meno non accelera, la massa di sofferenze che gravano sui bilanci delle banche italiane. La rilevazione arriva da Bankitalia proprio nel giorno in cui lo staff della Bce comincia la revisione dei bilanci dei quindici maggiori istituti di credito tricolori, in un processo che potrà portare a una scossa nel sistema bancario, con possibili fusioni e senza dubbio accantonamenti notevoli.

Secondo i dati di via Nazionale, il tasso di crescita annuo delle sofferenze bancarie a gennaio si è attestato al 24,5%, in lieve calo dal 24,7% di dicembre. Oltre al peso dei crediti in sofferenza, Palazzo Koch sottolinea che i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione su base annua del 3,5% (-3,7% a dicembre). Sul versante opposto, cioè su quello della raccolta delle bnache, il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è risultato pari al 2,7% (2,3% a dicembre). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 9,3% sui dodici mesi (-8,3% a dicembre).

Tra le singole voci d’impiego, i prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,3% sui dodici mesi, come nel mese precedente; quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 5% (-5,2% a dicembre). I tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,80%, come nel mese precedente; quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,46% (8,69% a dicembre). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 4,40% (4,36% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia al 2,80% (2,82% a dicembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,95%.


Fonte:

Repubblica

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