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Conto corrente o meglio i soldi sotto il materasso?

Un’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre evidenzia come il 29% degli italiani over 15 anni sia sprovvisto di un conto corrente. In numeri assoluti si tratta di quasi 15 milioni di cittadini sprovvisti di conto, il dato è un record assoluto in Europa.

Gli italiani preferiscono, dunque, conservare i loro risparmi sotto il materasso, come si faceva un tempo, piuttosto che affidarli ad una banca?

Diverse sembrerebbero essere le motivazioni alla base di questa scelta, ma si possono delineare due filoni predominanti che possono racchiuderle tutte, da un lato ci sono ragioni culturali e storiche, ancora parecchio diffuse in alcune fasce sociali della popolazione, soprattutto in alcune aree geografiche, dall’altro una sempre più diffusa diffidenza nei confronti degli istituti di credito.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, spiega così le questioni legate alle ragioni culturali del bel Paese “Molte persone di una certa età e con un livello di scolarizzazione molto basso preferiscono ancora adesso tenere i soldi in casa, anziché affidarli ad una banca”. Se si aggiunge che in Italia prevale ancora molto l’uso del denaro contante per gli acquisti è facilmente immaginabile quanti cittadini consumatori, quotidianamente, abbiano bisogno di avere soldi  a portata di mano.

Inoltre, specifica Bortolussi, molti pensionati sono abituati a tenere i soldi nei libretti di risparmio postale o ad usufruire del conto corrente di un famigliare, per non aprirne uno proprio che non saprebbero gestire, anche per questa abitudine, gli italiani si differenziano dal resto dell’Europa, come rileva una recente indagine effettuata dalla Commissione Europea.

Esiste poi, come sopra anticipato, il fattore diffidenza, oltre agli anziani, esiste una buona fetta degli italiani che è sprovvisto del conto corrente perché non si fida degli istituti di credito, temono infatti le spese di gestione, ai più sempre poco chiare o nebulose, e dopo l’effetto Cipro, molti temono anche prelievi forzosi sui propri conti-

Per quanto concerne le spese di gestione, le banche respingono l’accusa ritenendo che l’elevato costo sia da attribuire unicamente all’elevatissimo livello di tassazione raggiunto in Italia, Bortolussi, aggiunge proprio, riferendosi alle tasse, che è “un  peso non riscontrabile in nessun altro Paese d’Europa”.

Il divario dell’Italia con Francia e Regno Unito è enorme: i cittadini senza conto corrente sono per entrambi i Paesi poco più di 1 milione e mezzo, pari al 3% della popolazione, in Germania la soglia scende al 2% del totale degli over 15.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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