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Come nell’America degli anni ’30, esplode in Italia l’affitto in condivisione

La crisi economica impatta sempre più sul bilancio delle famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese, tra le cause principali vi è una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie determinato anche dalle retribuzioni medie sotto la media della zona euro e al 12-esimo posto nell’Unione Europea a 27 Paesi.  I dati poco confortanti emergono dal report dell’Istat sulla “Struttura delle Retribuzioni” pubblicato il 25 febbraio scorso.

Per superare o almeno per provare ad arginare il deficit economico, viste anche le difficoltà sempre più numerose nell’accesso al credito, le famiglie italiane hanno pensato ad un ultimo rimedio per ottenere liquidità immediata: l’affitto in condivisione.

Di cosa si tratta? Molte famiglie stanno affittando parte della propria casa, purtroppo pochi hanno la possibilità di destinare intere abitazioni all’affitto, e quindi ad essere messa a disposizione di eventuali affittuari è solamente una stanza della propria casa.

È in atto un vero è proprio boom di locazioni di parte della propria abitazione, i dati sono confermati dal portale dedicato agli immobili, è infatti emerso un incremento del 14% nel corso dell’ultimo anno e del 25,6% nel corso degli ultimi 2 anni.

È stato altresì stimato che l’importo aggiuntivo ricavato dall’affitto che va ad incrementare il reddito mensile delle famiglie varia dai 170 ai 500 euro a seconda della tipologia della casa e della zona/città in cui risulta locata. Un importo modesto ma che permette a moltissime famiglie in seria difficoltà economiche di poter arrivare, con questa boccata d’ossigeno, a fine mese.

A chi si affitta? Si preferisce condividere la propria abitazione con i lavoratori in trasferta settimanale o con gli studenti, affinché si possa tornare “alla normalità” famigliare almeno nel weekend avendo la casa libera dai coinquilini, preziosi coadiuvati nell’incrementare il budget mensile della famiglia, ma pur sempre estranei. Si preferisce non stilare alcun contratto per permettere la massima flessibilità ad entrambe le parti.

Il dato interessante è che sta aumentando non solo l’offerta ma anche la domanda di richiesta degli affitti in condivisione, che risulta raddoppiata durante l’ultimo anno, passando al 18%. Questo dato indica non solo la difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese ma anche la necessità di lavoratori e studenti di condividere una casa per l’impossibilità, date le ristrettezze economiche, di affittarne una.

Cambia anche la tipologia di coloro che domandano di poter accedere a questo speciale settore del mercato immobiliare, non solo più studenti, il 42%, come avveniva in passato, ma i lavoratori, che per la prima volta superano i ragazzi nella richiesta di condivisione di un appartamento, raggiungendo il 58%.

Il fenomeno degli affitti parziali, purtroppo non si limita solo al mercato residenziale, sono infatti  più che raddoppiate anche le offerte di stanze di uffici a terzi, a dimostrazione che anche le aziende e i piccoli imprenditori in difficoltà stanno cercando di arginare i costi per sopravvivere.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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