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Barometro Crif della domanda di credito delle imprese

Malgrado la perdurante incertezza riguardo i tempi e la consistenza della ripresa economica, le imprese italiane nel corso del 2012 non hanno smesso di rivolgersi al sistema bancario per richiedere crediti per finanziare gli investimenti o sostenere l’attività ordinaria.

Nello specifico, nei primi 10 mesi dell’anno in corso si è registrato un consolidamento della domanda tanto che il numero di finanziamenti richiesti (analizzati sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a imprese individuali sia a società di persone e capitali) ha fatto segnare un complessivo +1,6%, ponderato a parità di giorni lavorativi, rispetto al corrispondente periodo del 2011.


Se poi si confronta il dato del 2012 con gli anni precedenti, la crescita del numero di domande appare ancora più consistente, facendo registrare addirittura un emblematico +24% rispetto ai primi 10 mesi del 2008, quando la crisi economica di fatto non aveva ancora fatto sentire i propri effetti.


“La crisi ancora irrisolta e le deboli prospettive di crescita dell’economia nazionale anche per i prossimi mesi hanno contribuito ad accelerare il processo di riposizionamento delle imprese italiane, già messe a dura prova dalle difficoltà occorse a partire dalla fine del 2008 – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. La fragilità della domanda interna, però, si riflette sulla continua erosione della redditività delle imprese e sulla loro capacità di autofinanziamento. Per questa ragione le imprese hanno mantenuto elevata l’esigenza di credito anche in questa fase di congiuntura negativa”.

Entrando nel dettaglio, il singolo mese di ottobre appena concluso ha fatto segnare un +9% rispetto al corrispondente mese 2011.
Queste evidenze emergono dal Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 8 milioni di posizioni creditizie attribuite a utenti business.

Analizzando la domanda di credito da parte delle imprese in funzione dell’importo, dal Barometro CRIF emerge che nei primi 10 mesi dell’anno in corso il 32,4% delle richieste si è concentrato nella fascia sotto i 5.000 euro (nei primi 10 mesi 2011 in questa classe si collocava il 37,2% delle richieste), seguita da quelle comprese tra 20 e 50.000 euro (21,3% del totale, erano pari al 19,7% nei primi 10 mesi del 2011) e da quelle oltre i 50.000 euro (17,9% sia nel 2012 che nel 2011). In generale, quindi, rispetto al 2011 si è concretizzato uno spostamento delle richieste verso le fasce di importo maggiore a scapito, in particolare, della classe fino a 5.000 €.


Relativamente all’importo medio dei finanziamenti complessivamente richiesti, il dato relativo ai primi 10 mesi del 2012 mette in evidenza una ulteriore crescita che lo porta ad assestarsi a 56.750 euro contro i 55.675 euro del pari periodo 2011.
Entrando maggiormente nel dettaglio, l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle ditte individuali è stato pari a 31.242 euro contro una media di 74.737 euro richiesti dalle società.


“Le difficoltà di dialogo con il mondo bancario rappresentano un fattore critico con il quale spesso le imprese italiane si trovano a confrontarsi, specie per quelle di piccole dimensioni, tradizionalmente sottocapitalizzate, caratterizzate da una minore disponibilità di risorse da investire nello sviluppo e maggiore difficoltà nel valorizzare le proprie eccellenze – conclude Capecchi -.

D’altro canto, la dinamica positiva che stiamo rilevando a livello di domanda di credito si scontra con gli avvenimenti che hanno caratterizzato in particolare questo ultimo anno e che hanno prodotto, di riflesso, politiche creditizie maggiormente prudenti da parte degli Istituti, con la crescita del rischio Paese che ha generato un aumento rilevante del costo della provvista e una inevitabile maggiore selettività sul fronte degli impieghi, valutati anche in funzione del merito creditizio del richiedente”.

 

 


Fonte:

CRIF

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