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Tobin Tax, la Commissione Ue chiede via libera alla cooperazione rafforzata

Bruxelles, 23 ottobre, la Commissione europea ha varato, a Strasburgo, l’attesa proposta di via libera alla ‘cooperazione rafforzata’ di un gruppo di Stati membri (per ora 10, compresa l’Italia) per l’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie (Tff o ‘Tobin Tax’), un progetto che non era stato possibile approvare a 27 perché sarebbe stata richiesta l’unanimità, impossibile a causa dell’opposizione non solo britannica, ma anche svedese e polacca. La ‘cooperazione rafforzata’, invece, per essere approvata dal Consiglio Ue ha bisogno solo della maggioranza qualificata, e Londra non può bloccarla, neanche con l’aiuto di Stoccolma e Varsavia (nel sistema di voto ponderato in Consiglio servirebbero 91 voti per costituire una minoranza di blocco, e i tre paesi insieme ne hanno solo 66). E’ richiesta anche l’approvazione del Parlamento europeo, che appare quasi scontata.

Il testo della Commissione è per ora solo una richiesta di procedere alla cooperazione rafforzata con i 10 paesi che hanno confermato per lettera la loro intenzione di parteciparvi: Germania, Francia, Austria, Belgio, Portogallo, Slovenia, Grecia, Italia, Spagna e Slovacchia. Era prevista anche l’Estonia, ma evidentemente la lettera formale non è ancora pervenuta a Bruxelles.

Nel testo approvato oggi l’Esecutivo comunitario constata che ci sono tutte le condizioni giuridiche per procedere su questa strada, e ritiene che non vi saranno conseguenze negative sul funzionamento del mercato unico, chiedendo poi l’approvazione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo.

La tassa vera e propria, che secondo le stime dovrebbe produrre un gettito di 10 miliardi di euro all’anno, sarà in seguito oggetto di una proposta formale e articolata da parte del commissario responsabile, Algirdas Semeta, che comprenderà tutti i dettagli tecnici, in particolare riguardo alle aliquote da applicare. Nella precedente proposta destinata ai Ventisette, presentata nel settembre 2011, era prevista un’aliquota dello 0,1% per gli scambi di azioni e obbligazioni, e dello 0,01% per i contratti derivati.

Inoltre, la vecchia proposta che verrà in gran parte ripresa e riadattata, assoggettava ala ‘Tobin tax’ tutte le transazioni fra le istituzioni finanziarie (banche, borsa, fondi d’investimento, assicurazioni e ‘hedge fund’), anche se effettuate fuori dall’Ue, quando almeno un operatore è residente nell’Ue. Con la cooperazione rafforzata, presumibilmente, si applicherà lo stesso sistema, ma la tassa scatterà solo quando uno degli operatori risiede in uno degli Stati membri partecipanti.

Il commissario Semeta ha salutato con entusiasmo questo primo passo verso la cooperazione rafforzata sulla Tobin tax.
Credo fermamente – ha dichiarato in una nota – che una tassa sulle transazioni finanziarie nell’Ue ha grandi benefici da offrire, anche se applicata a meno di 27 paesi. E’ il momento giusto per andare avanti su questa proposta”, ha aggiunto il commissario, perché, ha sottolineato, “in tempi difficili, l’equità conta, e la tassa sulle transazioni finanziarie – ha concluso – è la quintessenza di una tassa giusta“.

 


Fonte:

Il Mondo

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