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Recupero Crediti e la riforma dell’On. Rossi

Da inizio settembre, sino alla manifestazione davanti Montecitorio del 10 ottobre a Roma, tra gli addetti ai lavori e gli associati UNIREC e ADICONSUM, il tema caldo è stato il disegno di legge per la riforma del settore Recupero Crediti, proposto dall’On. Maria Rosaria Rossi.

Senza dilungarci troppo, (resoconti e comunicati stampa sono consultabili nel nostro archivio news) le motivazioni dell’opposizione al nuovo piano sostenute da UNIERC e ADICONSUM e dai loro Presidenti risiedono nella contrarietà a sottrarre al Ministero dell’Interno l’attuale vigilanza sul settore e nell’azzerare completamente l’attuale regolamentazione, senza proporre alternative salvo demandare il tutto a un “affollato e costoso comitato” (come l’ha definito UNIREC).

Tornando ad oggi, è evidente che la notizia stia uscendo dai “confini” di stretta pertinenza degli addetti ai lavori, per arrivare a alla stampa nazionale con ampio spazio.

Nel dettaglio, Il Fatto quotidiano, Il Corriere, Libero Quotidiano, La Stampa, hanno pubblicato pezzi e interviste che, sintetizzando, partono dall’assunto: Mariarosaria Rossi scrive una legge per il marito.

Che l’Onorevole sia una vicinissima di Silvio Berlusconi, è cosa nota, quello che rendono meglio noto le diverse testate è come la proposta di legge, depositata il 3 agosto dalla deputata Pdl, tenda al conflitto di interessi. La deputata del Popolo della Libertà è infatti sposata con Antonio Persici, titolare di una società di recupero, la Euro Service group di cui lei stessa è azionista.

Entrambe i diretti interessati, interpellati, rispondono che non vedono alcun conflitto di interesse, nella lunga intervista del Corriere che spazia dal bunga bunga al recupero crediti, L’Onorevole risponde:

La accusano di aver scritto una legge che sembra fatta su misura per suo marito.

«E hanno scritto una fesseria!».

Mi sa di no.

«Mi sa proprio di sì, invece! Chiedo di abolire le licenze per le agenzie di riscossione, e allora? È vero, anch’io sono azionista di un’azienda che si occupa di recupero crediti… Faccio l’imprenditrice, è un reato?».

Mentre Antonio Persici sentito come esperto del tema in commissione (ma perché mai? Quale laurea, master, libri e/o docenze ha prodotto in vita sua sull’argomento? E perché la Commissione si è rifiutata di ascoltare ADICONSUM o EBITEC?) afferma: ”Il ministero dell’Interno ha fatto sempre ben poco – dice – se ci fossero state centinaia di arresti lo capirei, ma se non ci sono vuol dire che l’attività di riscossione non è a rischio”.

 


Fonte:
Redazione Credit Village

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