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L’Europa cade, Milano precipita

Piazza Affari torna a indossare la maglia nera tra i principali listini azionari mondiali. Ieri l’indice Ftse Mib ha archiviato la seduta segnando un ribasso del 2,56% che ha spinto i corsi ad aggiornare il minimo da inizio anno, periodo dal quale la perdita è salita all’11,79%. L’EuroStoxx 50 ha invece lasciato sul campo l’1,06% in scia al ritorno della Grecia alle urne e ai conseguenti forti timori sul futuro dell’Eurozona. E persino il Dax ha accusato una flessione dello 0,79% nonostante l’incoraggiante dato sul Pil tedesco.

Ma a pesare su Milano, oltre alla questione greca, si sono aggiunti la scure di Moody’s sulle banche italiane e l’impennata dello spread. Così, mentre in Europa l’indice EuroStoxx bancario ha perso l’1,95%, in Italia l’analogo paniere settoriale ha lasciato sul campo il 5,47%. In particolare, tra i singoli istituti, ieri la peggiore in termini di performance è stata Banca Popolare Emilia-Romagna che ha accusato una discesa dell’8,79%, seguita da Mps scesa del 7,40% e dal Banco Popolare che ha perso il 6,77% dopo aver chiuso il primo quarter con un rosso dei 109 milioni di euro e il taglio del merito creditizio.

Pesante ribasso inoltre per Mediolanum, che ha accusato una correzione del 5,68%. E, soprattutto, ad affondare sono state Unicredit (-5,53%) e Intesa Sanpaolo (-5,47%), due blue chip che da sole rappresentano un terzo dell’intero comparto bancario in Italia, declassate da Moody’s rispettivamente da «baa1» a «baa2» e da «c+» a «c-». L’agenzia di rating ha poi tagliato il giudizio anche su Ubi banca (che ieri ha accusato una discesa del 5,35%) da «c-» a «d+» e di Popolare Milano (-4,86%) da da «ba1» a «ba2». Sempre in questo settore, ma al di fuori del Ftse Mib, Moody’s ha infine peggiorato il giudizio su Banca Carige (-1,60%) da «c-» a «d+», Credem (-1,82%) da «c-» a «d+» e Credito Valtellinese (-6,30%) a «c-» a «d+».

Negli altri comparti, da segnalare i realizzi accusati da A2a (-5,13%) mentre complessivamente ha retto il lusso con Tod’s salito dello 0,37%, Luxottica (-0,22%), Salvatore Ferragamo (-0,41%) e Brunello Cucinelli balzato del 2,95%. Ancora, Campari (+1,59%) si conferma tra i titoli a prova di crisi (nell’ultimo mese ha recuperato il 4,2%). Mentre Mediaset ha ceduto il -4,35%, Diasorin il (-4,30%) e Finmeccanica il -4,03%). Nel settore energy Snam Rete Gas ha perso l’1,70%, così come Eni, Saipem l’1,35% e Terna l’1,31%. Telecom Italia è scesa dell’1,89%) dopo l’apertura del numero uno Franco Bernabè su un futuro ritorno al dividendo. E, nel giorno del cda decisivo sulla proposta di Sator-Palladio, Fonsai ha ceduto il 7,93%, Premafin il 7,58% e Unipol il 5,01%. Nel resto del listino sono balzate Landi Renzo (+10,37%), mentre si abbattono i realizzi dopo la trimestrale deludente su Iren (-12,17%). Denaro, infine, su Sabaf, salita ieri del 2,76%, dopo aver archiviato il primo quarter del 2012 con ricavi per 37,3 milioni di euro e un utile netto di 1,7 milioni.


Fonte:

Finanza e Mercati

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