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Indicatore clima economico UE: ad aprile stabile nell’UE e al ribasso nella zona euro

L’indicatore del clima economico (ESI) nel mese di aprile è rimasto stabile a 93,2 punti nei paesi dell’UE mentre nell’area dell’euro è calato sensibilmente di 1,7 punti (al 92,8), compensando così i guadagni registrati nel primo trimestre del 2012.

 

La Direzione Generale per gli Affari economici e finanziari (DG ECFIN) conduce regolari indagini armonizzate per i diversi settori delle economie dell’Unione europea e nei paesi candidati. Tali indagini si rivolgono ai rappresentanti del settore manifatturiero, i servizi, il commercio al dettaglio e delle costruzioni, così come per i consumatori. Queste indagini consentono pertanto confronti tra i cicli economici dei vari paesi e sono diventate uno strumento indispensabile per monitorare l’evoluzione dell’UE e delle economie dell’area dell’euro, così come il monitoraggio degli sviluppi nei paesi candidati.

Dalle indagini emerge che nella maggior parte degli Stati membri si e’ assistito ad un calo del clima economico. Tra i sette maggiori Stati membri, l’ESI ha registrato il calo più acuto in Italia (-5,7), seguito dalla Polonia (-2,3), Spagna (-1,8) e Germania (-1,0). L’indicatore è rimasto sostanzialmente invariato in Francia (-0,4) e migliorato nei Paesi Bassi (1,2) e, in particolare, nel Regno Unito (4,2). L’ESI rimane al di sopra della sua media a lungo termine solo in Germania. In generale il calo nella zona euro è stato trainato soprattutto dalla debole fiducia nei settori dell’industria e dei servizi mentre un leggero miglioramento si verificato nel settore retail.

La fiducia nei servizi è rimasta sostanzialmente stabile in Europa con un -0,2, ma è diminuita in modo significativo nell’area dell’euro -2,1. Per quanto riguarda la fiducia nei servizi finanziari – non inclusa nell’indicatore del clima economico (ESI) – si è registrata una significativa contrazione sia per l’UE (-2,1) che la zona euro (-4,2), soprattutto a causa di un brusco deterioramento delle aspettative della domanda. Inoltre da segnalare una generale diminuzione della fiducia dei consumatori in entrambe le regioni (-0,9 nell’UE e -0,8 nell’area dell’euro). Ciò è dovuto principalmente alle aspettative più pessimistiche sulla situazione economica generale e, in misura minore, alla situazione finanziaria delle famiglie.


Autore: Henry Borzi, corrispondente da Bruxelles
Fonte:
Redazione Credit Village

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