Credito e consumatori Dalla Redazione Real Estate

Immobiliare: nel 2025 il mercato residenziale italiano consolida la ripresa, trainato dal credito e dalla fiducia delle famiglie

Immobiliare: nel 2025 il mercato residenziale italiano consolida la ripresa, trainato dal credito e dalla fiducia delle famiglie

Il vento di ottimismo continua a soffiare sugli investimenti immobiliari italiani, che crescono ancora nel 2025, complice l’abbassamento dei tassi di interesse – arrivati al 2,15% – e un’inflazione stabile all’1,6%, che ha dato nuova linfa al mercato.
Il dato emerge dal report “G – Market Pulse” a cura del dipartimento Research & Data Intelligence di Patrigest, società del Gruppo Gabetti.

Anche se si è accentuata la propensione delle nuove generazioni verso l’affitto, non si riscontra un vero disinteresse verso l’acquisto della casa. La differenza la fa la possibilità di accesso al credito: il settore continua infatti a dipendere fortemente dalle politiche delle banche e dal costo del denaro.

Gli aumenti si sono registrati già da inizio anno, con un +32,8% nel primo trimestre e un +19,9% nel secondo per le compravendite sostenute da mutuo ipotecario. L’importo medio dei finanziamenti è salito a 141.500 euro, circa 9.000 euro in più rispetto al 2024, con una durata compresa tra i 25 e i 30 anni.
Quasi la totalità dei nuovi mutui è a tasso fisso (98,8%), in forte crescita rispetto al 75% del 2023, segno della ricerca di stabilità da parte delle famiglie dopo anni di rincari e incertezze. Nell’87% dei casi si tratta di acquisto della prima casa, a conferma di un mercato che resta trainato dal bisogno abitativo.

Nel complesso, il mercato residenziale registra un +9,5% nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, spinto dal credito bancario e da una fiducia rinnovata verso il mattone.
Anche i prezzi continuano a crescere: le intenzioni di acquisto passano dal 2,2% nel primo trimestre al 3,8% nel terzo, mentre il prezzo medio richiesto raggiunge circa 1.705 euro al metro quadrato. Gli analisti prevedono una progressiva stabilizzazione nel 2026, segnale di un mercato in consolidamento dopo due anni di ripresa.

 

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