Banche, Originator e Imprese Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer Normativa e regolamentazione NPL e crediti deteriorati

L’impatto della nuova regolamentazione SMD sul mercato dei crediti deteriorati: realtà e prospettive

Intervista a Riccardo Marciò, Responsabile Area NPL Banco di Desio e della Brianza

 

Ritiene che questa nuova regolamentazione possa davvero ampliare la platea dei buyer e stimolare una maggiore competitività nell’acquisto dei portafogli NPE? Prevedete impatti sul pricing e sulla dinamica delle gare?  Qual è la vostra esperienza attuale e quali sono le previsioni nel vostro caso specifico per il futuro?

 R.M. La nuova regolamentazione nasce principalmente per il mercato secondario dove è possibile, a questo punto, un allargamento della platea a soggetti non specializzati. Per quanto riguarda il mercato primario difficilmente si possono ipotizzare nuovi player rispetto a quelli attuali.

Al di là di operazioni “single name” dove può concretizzarsi l’interesse anche da parte di un soggetto non specializzato nel recupero del credito, le cessioni massive al momento vedono coinvolti investitori specialistici, conosciuti dalle banche. Ciò facilita i rapporti, ad esempio, in tema di contratti, di informazioni da fornire e trasferire e di verifiche AML.

In base alla nostra esperienza, ciò che impatta sul pricing di portafogli composti da numerosi clienti è l’avere, da parte del potenziale acquirente, uno storico dell’andamento degli incassi relativo alla tipologia di clientela e all’ubicazione geografica. Pertanto, anche nelle aste competitive, notiamo che chi ha già acquistato portafogli analoghi dalla medesima banca è avvantaggiato rispetto agli altri competitors ancorché nuovi e desiderosi di entrare nel mercato.

 Guardando al futuro, pensa che gli originator bancari potranno favorire e preferire l’affidamento anche delle attività ‘conto terzi’ di recupero crediti agli operatori in possesso della licenza 114?

R.M. Già da qualche anno le verifiche sugli outsourcers in tema di Compliance, Audit interno, Antiriciclaggio, IT, ecc., vengono effettuate direttamente dalla banca che esternalizza il servizio, la quale ne risponde in prima persona nei confronti della Vigilanza. Ovviamente tali verifiche, se svolte su un soggetto già vigilato ex art. 114 TUB, potranno essere più veloci e forse più semplici, ma ciò non toglie la responsabilità diretta della Banca.

Pertanto, non vedo particolari motivi perché una banca preferisca affidarsi ad un outsourcer ex art. 114 TUB rispetto ad un soggetto con licenza 115 Tulps, qualora ben strutturato e organizzato.

Piuttosto, potrebbe essere proprio il Regolatore, che magari in futuro, potrebbe spostare l’interesse introducendo regole più favorevoli per chi utilizza soggetti vigilati.

Quali feedback sta ricevendo dal mercato (servicer, investitori, advisor, originator e regulator) dall’entrata effettiva in vigore della nuova normativa?

R.M. Anche in base a quanto detto prima, al momento percepiamo molta attenzione sulla normativa, focalizzata sull’inquadramento dei vantaggi e delle criticità, ma non avvertiamo ancora dei cambiamenti effettivi legati alla sua applicazione.

D’altro canto, se guardiamo alle banche, i data tape forniti per le valutazioni si sono sviluppati, già a partire dai tempi delle GACS, con una quantità di informazioni da renderli sostanzialmente compatibili con quanto richiesto dalla SMD (e prima ancora dal Regolamento UE 2023/2083), mentre i flussi informativi da fornire al Regolatore sulle cessioni perfezionate, ora semestrali, erano già forniti annualmente e coprivano anche la parte relativa agli UTP, qui non richiamata.

Forse è ancora presto per vedere degli effetti concreti dell’applicazione della SMD che spero possa impattare positivamente in particolare sul mercato secondario.

Potrebbe dirci qual è il suo giudizio generale e trasversale sulla SMD nel contesto attuale e futuro?

R.M. Se le banche negli ultimi 8 anni hanno proceduto ad un’importante opera di riduzione degli stock degli NPEs, il mercato complessivo dei crediti deteriorati non si è ridotto di molto, ma in prevalenza si è “spostato” dai bilanci degli Istituti di credito a quelli dei veicoli di cartolarizzazione o degli investitori.

Vedo pertanto con estremo favore una normativa che possa incidere sul mercato secondario, forse ancora poco sviluppato rispetto alle masse che esprime. Nella speranza che la normativa, la cui applicazione in Italia è stata limitata alle sole sofferenze, possa davvero dare una spinta alle cessioni tra cessionari e dai cessionari a terze parti che potranno accedere al mercato proprio in virtù della SMD.

 

 

 

 

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